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Informazione online, il futuro del giornalismo nell'era dei nuovi media

Il convegno organizzato ieri dall'Ordine dei Giornalisti della Lombardia all'Università  Statale di Milano ha messo a tema il ruolo e le possibilità  del giornalismo in un contesto ormai dominato dalle nuove tecnologie e dal web.

Autore: Irene Canziani

Pubblicato il: 02/10/2009


Informazione online, impatto delle nuove tecnologie sul settore dell'editoria e professionalità  dei giornalisti telematici. Questi i temi al centro del convegno “Il Futuro del Giornalismo” organizzato nella giornata di ieri all'Università  Statale di Milano dall'Ordine dei Giornalisti della Lombardia.
Negli ultimi anni i new media hanno cambiato il rapporto tra i cittadini italiani e l'informazione: oggi, secondo un'indagine di Astra presentata al convegno e svolta su un campione di utenti che accedono regolarmente ad internet, il web è la più importante fonte di notizie, prediletta dall'82% degli intervistati. Nella classifica seguono televisione (63%), cellulare (48%), radio (48%) e quotidiani tradizionali, che ottengono solo il 36% delle preferenze. Internet è preferito in particolare per la “velocità  e facile reperibilità â€ dei contenuti.
Tuttavia, due italiani su tre (il 63%) considerano ancora le notizie lette in rete come “inaffidabili” o quanto meno “dubbie”, e richiedono per questo una maggior vigilanza sulla professionalità  di chi scrive per le testate telematiche.
Da qui è sorta l'idea di istituire una sorta di marchio di garanzia, un “bollino blu” che certifichi le competenze di chi fa informazione: primo requisito, essere iscritti all'Ordine nazionale dei giornalisti.
Più in generale, l'editoria si interroga sulle nuove sfide aperte dall'ingresso delle nuove tecnologie nel panorama informativo: se da una parte internet penalizza la carta stampata, in un periodo già  di per sè non roseo, esso può anche rappresentare un'utile occasione di ripensare il giornalismo tradizionale.
“L'integrazione tra carta e web è la carta vincente” ha affermato a tal proposito Mario Calabresi, direttore de La Stampa: “Sarebbe infatti velleitario far concorrenza a internet procrastinando ad esempio l'orario di chiusura dei quotidiani: meglio avere dei giornali più snelli, ma credibili e approfonditi”. In un prossimo futuro, i due diversi mezzi potrebbero diventare complementari, con il web che svolge la funzione di aggiornamento continuo e in tempo reale, e il giornalismo a stampa che invece amplia ed approfondisce i temi di maggior interesse, fornendo ai cittadini un servizio di alta qualità .
In questione anche l'aspetto economico: in un periodo di crisi nera per l'editoria, urge trovare nuovi metodi di guadagno, che secondo alcuni potrebbero passare da sistemi online a pagamento. Secondo lo studio di Astra, però, solo il 21% degli internauti sarebbe disposto a pagare per accedere all'informazione sul web.

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