Cosa significa
Tyranny Book?
E' questo, infatti, il nome scelto da
Amnesty International per il social network dei
diritti umani, un mondo virtuale dove al centro dell'interazione fra le persone c'è l'interesse a denunciare la violazione da parte dei dittatori dei più sacrosanti diritti di ciascun individuo.
Alla base di questo progetto vi è la riflessione sulle potenzialità di sfruttare la popolarità del mondo dei
social network per uno scopo "diverso": i responsabili dell'associazione hanno deciso di investire in questo format in modo da catturare l'attenzione degli utenti.
Da qui il termine "Tyranny Book", che richiama la composizione del nome Face-Book, del quale è ripreso anche la visualizzazione delle pagine, la schermata iniziale e la maggior parte delle operazioni, dai commenti al "mi piace".
E non solo, perchà© gli iscritti a
Facebook possono accedere a Tyranny Book sfruttando le
credenziali del loro accesso al popolare social network. Invece degli amici ci sono gli "
alleati", ossia coloro che condividono la nostra battaglia a questi crimini.
E' stata l'equipe portoghese di Amnesty International a volere questo progetto: l'associazione si è sempre posta nei confronti dei suoi iscritti o dei simpatizzanti in maniera molto aperta, mostrando di credere nell'importanza e nel ruolo attivo dei cittadini di tutto il mondo per la difesa dei diritti umani; con questo progetto Amnesty vuole quindi mettere al centro gli
utenti e invitarli a "sorvegliare" quei leader
politici che stanno dimostrando di non rispettare i diritti della
popolazione.
Il sito è attualmente in inglese, ma è probabile che, ottenuto un notevole feed-back, i gestori decidano di renderlo disponibile in altre lingue.
Nella categoria "
Tyrants" sono infatti presenti i nominativi di alcuni uomini politici, cliccando sui quali è disponibile la scheda biografica: Ramzan Akhmadovich Kadyrov (Cecenia); Aleksandr Lukashenko (Bielorussia); Thomas Lubanga Dyilo (Democratic Republic of Congo); Mahmoud Ahmadinejad (Iran); Than Shwe (Myanmar-Birmania); Kim Jong-il (Nord Corea); Omar al-Bashir (Sudan); Radovan Karadzic (Serbia); Robert Mugabe (Zimbawe); Hu Jintao (Cina).
Gli iscritti a Tyranny Book possono commentare il
profilo di ciascun
tiranno, discutendo sulle loro azioni politiche e confrontandosi su quanto avviene negli Stati coinvolti e non solo: iniziano a sorgere, infatti, le segnalazioni degli utenti sui nomi non ancora inclusi nella lista.
E' verosimilmente quanto Amnesty stava puntando a fare: coinvolgere attivamente i
cittadini grazie all'immediatezza e alla familiarità del popolo del web con i social network; anche il solo diffondere
informazioni su fatti di stati lontani assume infatti una importanza notevole.
La
violazione dei diritti umani è un qualcosa di grave, che ci coinvolge in prima persona anche se ciò avviene dall'altra parte del mondo: con Tyranny Book, Amnesty International intende proprio chiamare ciascun utente a fare la sua parte, per un mondo migliore e più giusto.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
BitCity.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.