I dipendenti che passano ore della loro giornata lavorativa sui social network rappresentano un costo ingente per le aziende. Lo afferma una nuova ricerca condotta nel Regno Unito da
MyJobGroup.co.uk, un portale di ricerca di lavoro.
Su un campione di 1000 lavoratori intervistati, circa il
6% (2 milioni) ha dichiarato di passare
più di un'ora al giorno sui social media mentre è sul posto di lavoro: più di un ottavo del tempo complessivo passato un ufficio.
"I nostri risultati – spiega
Lee Fayer, managing director di MyJobGroup - mostrano chiaramente che i britannici spendono sempre più tempo sui social network mentre sono al lavoro, un comportamento che, se non controllato, potrebbe avere
ripercussioni negative sulla produttività di molte aziende".
Un calcolo del sito stima che il danno economico derivante potrebbe aggirarsi intorno ai
14 miliardi di sterline (circa 16,8 miliardi di Euro).
Tra i portali preferiti figurano ancora una volta
Facebook e
Twitter. Più della metà dei dipendenti (il 55%) ha confessato di accedere regolarmente al proprio profilo sui social network dal posto di lavoro, per aggiornarlo, aggiungere foto e chattare.
Ma la maggior parte degli intervistati ignora gli effetti negativi della propria condotta sull'azienda: solo il
14% ha infatti ammesso di essere
meno produttivo in conseguenza di questa attività , e il
10% ha addirittura affermato che i social media
aumenterebbero la produttività .
Per di più, un'ampia maggioranza (il
68%) mostra resistenza alla possibilità di
impedire l'accesso ai social network dai Pc aziendali, e reclama la possibilità di navigarvi come un proprio diritto.
"Le aziende dovrebbero
monitorare l'uso di questi siti nelle ore lavorative, ed assicurarsi che i dipendenti non abusino della loro libertà di accesso alle piattaforme" è il consiglio di Fayer.
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