In un post sul blog di
PlayStation, il CEO di
Sony,
Howard Stringer, ha cercato di rassicurare i clienti, dicendo che
l'azienda è al lavoro nella ricerca dei colpevoli e nel cercare di ripristinare la situazione dei server per il gioco online.
"Stiamo lavorando sodo nel ripristinare un servizio completo e sicuro il più presto possibile, in modo da ringraziarvi per la vostra pazienza", ha scritto Stringer nel suo primo commento pubblico dal 20 aprile, data in cui Sony decise di mettere
offline PlayStation Network. Stringer ha aggiunto che "nessuna prova ha confermato" che le informazioni rubate siano state usate per truffe online.
Lo stesso CEO proseguendo nel suo discorso,
ha riconosciuto quanto Sony sia stata lenta nell'informare i clienti della violazione: "non appena l'azienda ha scoperto la dimensione potenziale del problema, ha sospeso la rete e assunto esperti tecnici per scoprire ed investigare sull'accaduto".
Anche se Sony rilevò attività insolite su PlayStation Network il 19 aprile, informò gli utenti a proposito della violazione solo il 26 aprile.
"
Avrei voluto ottenere subito delle risposte, ma l'analisi dell'accaduto è un processo complesso che richiede tempo", ha detto Stringer. "Gli hacker, dopo tutto, fanno del loro meglio per coprire le loro tracce, e i nostri esperti hanno avuto bisogno di tempo per capire quali erano le informazioni personali violate".
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