Pare non esserci pace per
Sony.
à‰ di poche ore fa
l'annuncio del portavoce Sony,
Patrick Seybold, in cui diciarava che la soluzione del problema poteva essere vicina, ma nuovi guai si profilano all'orizzonte.
Un gruppo di hacker, infatti starebbe progettando una nuova ondata di attacchi cybernetici come rappresaglia per il modo in cui Sony ha gestito la violazione a
PlayStation Network.
Un utente del canale
Internet Relay Chat, utilizzato dagli hacker, ha dichiarato che un terzo attacco contro
il sito web di Sony è previsto per questo fine settimana.
Le persone coinvolte progettano di pubblicare tutte o solo alcune delle informazioni che sono in grado di copiare dai server di Sony, il che potrebbe includere i nomi dei clienti, i numeri delle carte di credito, e gli indirizzi.
Gli hacker, inoltre, affermano che attualmente hanno già
accesso ad alcuni dei server Sony.
Qualora l'attacco pianificato dovesse avere successo, sarebbe l'ultimo di una serie di colpi messi a segno contro la sicurezza dei
server Sony.
I sistemi di sicurezza fallimentari di Sony hanno fatto scattare indagini anche da parte dell'
FBI, del Dipartimento di giustizia, del Congresso, e del New York State Attorney General, delle Autorità per la privacy e la sicurezza dei dati nel Regno Unito, Canada e Taiwan.
Sony dichiara di non sapere chi ha organizzato un attacco così "altamente sofisticato", ma ha continuato a sostenere di avere dubbi sul gruppo Anonymous che però con un comunicato ha respinto le accuse: "noi siamo un gruppo distribuito e decentralizzato, la nostra 'missionè non prevede il furto di carte di credito".
Kazuo Hirai, presidente di Sony Computer Entertainment, con una lettera inviata ieri a una sottocommissione del Congresso ha detto che gli intrusi sui propri server hanno installato un file di rivendicazione degli attacchi in cui si legge: "
Siamo la Legione".
Ora sembra che lo stesso gruppo di hacker che è riuscito a infiltrarsi nei server PSN stia progettando di colpire nuovamente il sito Sony, che dal canto non ha rilasciato al momento dichiarazioni ufficiali su questa nuova minaccia.
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