Le scuse in ritardo del CEO di
Sony Howard Stringer, per i disagi e le preoccupazioni causate dalla violazione della sicurezza di oltre
100 milioni di account su server per il gioco online,
non hanno impedito un crollo delle azioni della società giapponese.
Nel suo primo commento pubblico da quando Sony ha chiuso il PlayStation Network lo scorso 20 aprile, Stringer ha affermato che la sua società sta lavorando sodo per ripristinare il servizio completo della piattaforma e implementare nuovi accorgimenti sulla sicurezza dei server.
Queste dichiarazioni però non hanno impedito una
massiccia svendita delle azioni di Sony, soprattutto a causa dell'incertezza che aleggia in questo momento sulle conseguenze, giudiziare e non, che l'attacco hacker potrebbe comportare in un futuro prossimo.
Gli hacker hanno colpito il
Sony Online Entertainment così come il
PlayStation Network e il servizio di streaming musicale
Qriocity, violando più di 100 milioni di account di utenti.
Il colosso giapponese ha perso ieri il
2,80% alla
borsa di Tokyo, dopo una prima perdita del
4,1% registrata nei giorni scorsi.
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