Gli sviluppatori che pubblicano i giochi sul PSN sono molto preoccupati perchà© ogni giorno che passa è un deficit per loro.
In meno di 10 giorni di stop, i piccoli sviluppatori parlavano già di migliaia di dollari di perdite e ora si parla di milioni di dollari di perdite,
come annunciato ieri da Capcom. Ma se i grandi editori possono sopportare in qualche modo, per le piccole società è un duro colpo.
Sony probabilmente concederà alcuni incentivi per dare una mano ai piccoli sviluppatori,
come una riduzione del costo dei diritti di sviluppo e di royalties. Quella che ci rimetterà di più però, sarà sempre e comunque Sony.
Sono stati avviati numerosi processi e ben due Class Action, alle quali possono aderire tutti i cittadini USA e del Canada danneggiati da questo furto informatico. Inoltre, la ristrutturazione della rete, il costo delle indagini, che ricordiamo sono state affidate da Sony a tre imprese esterne, l'indennizzo offerto ai giocatori e soprattutto la garanzia sul furto ID che la società ha sottoscritto per i suoi utenti (solo USA per ora) non sono somme trascurabili.
Per ultimo, ma non meno importante, l'immagine con la quale Sony ne uscirà da questa storia.
Gli utenti e i soci di Sony hanno chiesto le teste di due capi, Howard Stringer, CEO e Kaz Hirai (in foto), capo di Sony Computer da cui dipende il PSN. Inoltre, si pone la questione:
gli utenti si fidano ancora di Sony?
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