Il capitolo
PlayStation Network si riapre bruscamente. Questa volta però la sicurezza dei server
Sony non centra. Sembrerebbe infatti che
la polizia spagnola abbia arrestato tre persone accusate di essere gli hacker che hanno portato gli attacchi contro proprietà web di Sony. Al momento però non è ancora chiara la posizione dei tre. Dai prossimi interrogatori sarà possibile far luce sul loro effettivo coinvolgimento nella vicenda.
Secondo i primi dettagli diffusi sulla vicenda i tre giovani arrestati farebbe parte del gruppo hacker
Anonymous, sebbene già alcun settimane fa il medesimo gruppo si proclamò estraneo alle vicende di PlayStation Network.
A carico di uno dei tre fermati ci sarebbero inoltre delle prove schiaccianti. Stando a quanto riferito dal
Wall Street Journal nel suo appartamento di
Gijà³n la polizia avrebbe trovato
un server che sarebbe stato utilizzato per portare a termine gli attacchi contro Sony.
Al momento i tre sono stati rilasciati su cauzione, in attesa della formalizzazione dell'accusa, che potrebbe essere quella di
associazione a delinquere finalizzata all'attacco informatico. In Spagna tale reato è punibile con la reclusione fino a tre anni.
Secondo quanto riportato dalla polizia spagnola non è ancora chiaro in che misura e quali ruoli i tre abbiano ricoperto durante l'attacco. In particolare
Manuel Vezquez, portavoce delle forze dell'ordine iberiche, ha specificato che al momento
non esistono le prove del coinvolgimento dei tre nelle azioni contro PlyStation Network, mentre sono palesi le loro responsabilità contro altri portali di Sony, quelli che sono caduti durante la "seconda ondata" di attacchi contro i siti del colosso nipponico.
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