Ieri migliaia, e
forse milioni di siti che utilizzavano i servizi del provider statunitense
GoDaddy si sono ritrovati
oflfine, irraggiungibili dagli utenti.
Il problema è proseguito a intermittenza, con alcuni siti che tornavano online e altri che sparivano. GoDaddy ha ammesso per la prima volta il problema nel
primo pomeriggio, ora della California, e solo dopo le 17 ha annunciato che la situazione si stava normalizzando.
A GoDaddy, uno dei più grandi provider sul mercato, si rivolgono soprattutto
piccole aziende, che si sono ritrovate non solo senza sito Web, ma anche
senza e-mail e telefono.
Tramiute un account Twitter, dei sedicenti rappresentanti di
Anonymous hanno fatto sapere di essere gli autori di un
attacco che avrebbe causato il malfunzionamento.
La rivendicazione è apparsa credibile, anche perchà© GoDaddy non goda di buona fama negli ambienti libertari della Rete, per avere appoggiato la controversa proposta di legge
SOPA per la difesa del copyright.
Tuttavia altre fonti hanno fatto sapere che Anonymous non c'entra nulla, e che la rivendicazione era opera di
sciacalli che cercavano di attribuirsi il risultato di un semplice
guasto tecnico.
GoDaddy ha fatto sapere di essere alla ricerca delle cause del problema, ma non ha ancora confemrato o respnto la tesi dell'attacco hacker.
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