Dal profilo
Twitter ufficiale di
WikiLeaks emerge che il compianto
Aaron Swartz, il giovane hacker
morto suicida nei giorni scorsi, avrebbe
collaborato con il celebre sito di Julian Assange nel biennio
2010-2011.
I responsabili della piattaforma, tuttavia, hanno voluto precisare che il coinvolgimento del giovane attivista americano non può essere provato con certezza.
Ciò potrebbe essere dovuto alle misure di precauzione adottate finora da WikiLeaks per la protezione delle proprie fonti.
Come ricorderete, Swartz era stato
accusato di intrusione nei sistemi protetti del database accademico JSTOR dal quale avrebbe poi sottratto documenti.
Intanto, non si sono ancora placate le polemiche riguardanti la condotta del procuratore federale del Massachusetts,
Carmen Ortiz, che nel mese di luglio 2011
aveva condannato Swartz.
Il senatore repubblicano
John Cornyn ha perciò deciso di
chiedere ulteriori spiegazioni al procuratore generale
Eric Holder, suggerendo l'avvio di un'inchiesta interna per capire "su quali basi il procuratore Ortiz abbia stabilito l'appropriata condotta del suo ufficio".
Si ipotizza una
vera e propria vendetta federale nei confronti di Swartz, dopo le sue richieste sulla base legislativa del
Freedom of Information Act (
FOIA).
Gli attivisti digitali, intanto, con il supporto del deputato democratico
Zoe Lofgren, chiedono continuamente la revisione del tanto discusso
Fraud and Abuse Act (
CFAA) che consentirebbe al Governo americano di perseguire hacker e condivisori di informazioni.
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