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Apple, risarcimento ai genitori per le app acquistate dai figli senza consenso

Apple rimborserà 32,5 milioni di dollari ai genitori che si sono visti addebitare costi per upgrade di app e giochi su iPhone e iPad effettuati dai figli senza il loro consenso.

Autore: redazione Smartphone e App

Pubblicato il: 16/01/2014

Apple ha dichiarato che rimborserà 32,5 milioni di dollari ai genitori che si sono visti addebitare costi per upgrade di app e giochi su iPhone e iPad effettuati dai figli senza il loro consenso.
Il colosso di Cupertino patteggia così con la Federal Trade Commission americana che l’accusa di non aver propriamente comunicato ai clienti, in particolare ai genitori, che una volta inserita la password si apre automaticamente una finestra di 15 minuti durante la quale sono ammessi acquisti senza limiti dall'App Store.
Molti bambini hanno approfittato di questa finestra senza avvertite i propri genitori che, ignari, si sono poi visti addebitare costi non approvati.
Secondo la FTC, Apple sarebbe responsabile del problema, essendone consapevole dal 2011 e non avendo fatto nulla per risolverlo.
Dal canto suo, la Mela morsicata in una nota fa sapere che: “Tutelare i bambini è la priorità dell'App Store dall'inizio e Apple è orgogliosa di aver creato standard per i negozi online rendendo l'App Store un posto sicuro per i clienti di tutte le età. L'accordo di oggi estende il nostro programma di rimborsi per gli acquisti nelle app effettuati senza il permesso dei genitori”.
Occorre ricordare che lo scorso mese di febbraio, Apple ha patteggiato una class action sullo stesso tema, pagando decine di milioni di dollari a più di 23 milioni di clienti.
E il numero uno del colosso di Cupertino, Tim Cook, ha criticato la FTC per “aver continuato un caso che era già stato patteggiato. Comunque quanto proposto dalla Ftc non ci richiede nulla che non stiamo già facendo per questo abbiamo deciso di accettare invece di imbarcarci in una lunga battaglia legale”.
L'accordo con l'antitrust americana richiede ad Apple anche di rivedere le pratiche con cui ottiene il consenso per i pagamenti sugli acquisti per le app entro il mese di marzo di quest’anno.

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