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Una ricerca Alcatel-Lucent calcola in 11,6 milioni i dispositivi mobili “infetti”

Mentre sulle reti fisse il malware rimane costante, smartphone, tablet e portatili collegati via cellulare non sono più un’isola felice; crescono le “infezioni”, per il 60% sulle piattaforme Android.

Autore: Redazione BitCity

Pubblicato il: 10/02/2014

Le reti mobili sono sempre meno immuni da attacchi di virus e altre forme di malware. Una serie di dati tratti da una ricerca condotta da Alcatel-Lucent indica la presenza di 11,6 milioni di terminali mobili di diverso tipo colpiti da codici pericolosi, esponendo i loro utilizzatori a una serie di rischi crescenti, quali furti d’identità, d’informazioni finanziarie e dati personali e conseguenze quali fatture gonfiate a causa di dati “piratati” ed estorsioni di denaro per riprendere il controllo dei dispositivi attaccati. Parallelamente, gli attentati alle reti domestiche restano stabili e i software maligni tradizionalmente connessi a queste reti si spostando progressivamente verso i dispositivi mobili.
I dati relativi al quarto trimestre e all’intero anno 2013 raccolti dalla unità specializzata Kindsight di Alcatel-Lucent indicano che il “malware” utilizzato da hackers per accedere ai dispositivi mobili continua a crescere in parallelo all’aumento del traffico su banda larga. Oltre ai rischi per i consumatori, il software maligno è utilizzato per azioni di spionaggio e per il lancio di attacchi del tipo Denial of Service (DoS) verso aziende ed enti pubblici. La particolare posizione dei prodotti di sicurezza e analisi di Alcatel-Lucent nell’ambito delle reti permette di misurare l’impatto dei differenti tipi di traffico, compresi gli attacchi di codici pericolosi e la minaccia che ne deriva per la sicurezza dei sistemi IT.  
Il rapporto segnala nell’ultimo anno un aumento del 20% delle infezioni causate da codici maligni sui dispositivi portatili, con una nuova particolare criticità rappresentata dagli apparecchi 4G/LTE (i più specificamente e intensamente utilizzati per il traffico dati).
I dispositivi Android hanno rappresentato il 60% del totale delle infezioni sulla rete, che spesso prendono la forma di applicazioni trojan scaricate da app store di terze parti, Google Play Store o email di phishing. Nel complesso, il 40% del software maligno su dispositivi mobili proviene da computer portatili Windows collegati in modalità tethering ad un cellulare oppure collegati con una chiavetta Usb ad un punto d’accesso o router portatile WiFi, quindi sempre collegato alla rete mobile.
Le infezioni su terminali iPhone o BlackBerry rappresentano meno dell’1% di quelle registrate.

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