A poco più di 24 ore dall’inizio dei
Mondiali di calcio,
Anonymous ha deciso di
avviare le proprie azioni di protesta sul web. Il primo sito a cadere sotto l’attività
#OpHackingCup è stato
www.worldcup2014.gov.br, realizzato per il governo brasiliano per raccontare la kermesse calcistica nel paese.
Il sito è irraggiungibile dalle 15.30 di ieri, ora italiana, con file e documenti sensibili saldamente nelle mani degli hacker.
E si stima che
sono almeno 59 i siti presi di mira, connessi alle attività dei Mondiali brasiliani. Tra questi c’è quello del
Brazilian Intelligence System, della Brazilian Football Confederation e i website di sponsor come
Hyundai, Universal Music Brazil e Latin World. In un comunicato diffuso mercoledì, gli Anonymous avevano detto di voler “perseguitare il governo del Brasile a causa della loro corruzione e delle azioni contro la popolazione”.
Durante un’intervista, un membro del collettivo conosciuto come “Che Commodore”, aveva annunciato la
preparazione di diversi attacchi contro siti governativi e sponsor dell’evento.
La protesta degli hacker rischia di danneggiare non solo i soggetti istituzionali e le aziende che contribuiscono alla riuscita del Mondiale, ma anche i semplici utenti. Per molti di essi, infatti, è difficile distinguere un sito fraudolento da uno vero, poiché alcuni sembrano addirittura certificati.
Il rischio più frequente è quello di inviare soldi e pagamenti per l’acquisto di biglietti o gadget a soggetti che non rappresentano aziende o attività, ma agiscono con lo scopo di ingannare gli utenti. Si stima che alcuni criminali potrebbero trovarsi davvero in Brasile per rispondere a richieste di informazioni direttamente dai luoghi del Mondiale.
Vi consigliamo quindi di non fidarvi
di tutti i messaggi ricevuti ma di fare sempre un controllo prima di cliccare sui link.
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