Un team di ricercatori dell'
Università dell'Illinois (Chicago) ha rielaborato la
tecnologia di riconoscimento facciale con lo scopo di creare un software in grado di analizzare la prospettiva di vita di un soggetto in base a come il suo viso è invecchiato in quel momento.
Nello specifico, la tecnologia, che si avvale di un complicato algoritmo, esegue una scansione della fotografia di un volto, puntando l'attenzione sui segni di invecchiamento e su alcuni fattori non legati all'età: razza, sesso, livello di istruzione e se il soggetto è fumatore o meno.
Esaminati questi punti, il computer elabora un'ipotesi di quanto potrà vivere quella persona.
Jay Olshansky, il ricercatore che ha avuto l'idea di partenza, ha così dichiarato: “sappiamo che alcune persone tendono a invecchiare più rapidamente di altre e sappiamo anche che i figli di persone con una senescenza più lenta tendono a vivere più a lungo rispetto ad altre”.
Allo stato attuale, la ricerca è ancora allo stadio iniziale, ma l'idea di utilizzare la tecnologia di riconoscimento facciale ha suscitato un certo interesse da parte di alcune società di assicurazione per il potenziale del suo utilizzo nel campo delle polizze e nel determinare conseguentemente la consistenza dei premi.
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