Dopo due mesi dalla sentenza della
Corte di giustizia Europea che ha riconosciuto il diritto all’oblio, sono oltre
90mila le richieste arrivate a Google dagli utenti che chiedono di rimuovere link ritenuti "inadeguati o non più pertinenti".
Il colosso di Mountain View, tuttavia, ne ha approvate la metà, come rilevato dopo la riunione dei
Garanti della Privacy Ue, che hanno incontrato i rappresentanti di Big G ma anche di altri motori di ricerca come
Bing di
Microsoft e Yahoo.
Nello specifico, i garanti avrebbero chiesto spiegazioni sul perché Google stia muovendo i link solo dalla versione europea del motore di ricerca, nonché chiarimenti sulle notifiche che la società invia una volta eliminati i link. Secondo quanto affermato da
Billy Hawkes, commissario irlandese per la Protezione dei Dati, tale pratica creerebbe una sorta di effetto 'boomerang' riportando l'attenzione su temi sepolti.
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