Apple vince la causa su
iTunes Store, DRM e iPod: i giudici ritengono infatti che il colosso di Cupertino non sia responsabile di pratiche anticoncorrenziali. La Mela morsicata non dovrà così corrispondere
1 miliardo di dollari previsto dall’accusa.
Fondamentale per il caso le prove sull’aggiornamento di
iTunes 7.0, considerato genuino dalla corte. Secondo l’accusa, dal 2006 al 2009 Apple avrebbe tentato di escludere ogni concorrente dalla fruizione su
iTunes e iPod, introducendo dei sistemi illegittimi per escludere contenuti acquistati sugli store rivali. Nello specifico, l’oggetto della contestazione è stato
iTunes 7.0, un aggiornamento che avrebbe reso impossibile utilizzare Harmony di RealNetworks, una tecnologia per usufruire di brani comprati dall’omonimo store anche sui dispositivi Apple. La Mela morsicata si è difesa sostenendo che l’aggiornamento fosse del tutto legittimo, poiché apportava nuove funzioni per il pubblico, e l’eventuale esclusione di servizi di terze parti solo una misura per garantire la sicurezza dell’utente e dei dispositivi da contenuti potenzialmente dannosi.
La giuria ha così stabilito che
iTunes 7.0 è un aggiornamento genuino a tutti gli effetti e non un mezzo per escludere deliberatamente la concorrenza da iPod e prodotti correlati.
Anche sul versante dei DRM, poi abbandonati nel 2009, Apple non è stata giudicata responsabile di alcuna violazione: l’utilizzo di sistemi anticopia per la gestione delle licenze è stata una richiesta specifica dei detentori dei diritti, i quali hanno concesso i loro cataloghi a patto che le società coinvolte fornissero adeguata protezione. Come già ricordato, l’accusa aveva richiesto il
pagamento di 350 milioni di dollari, aumentati a 1 miliardo secondo le leggi sull’antitrust.
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