Wikileaks punta il dito contro Google, rea di aver
passato alle autorità informazioni sensibili su Julian Assange e il suo staff e di aver avvertito i diretti interessati con anni di ritardo.
Google sarebbe però stata costretta, in base all'
Electronic Communications Privacy Act, ad inviare alle autorità i dati richiesti in quanto a ordinarglielo è stato un
mandato emesso nel marzo del 2012 da un giudice federale per l'indagine per spionaggio avviata nei confronti della piattaforma.
Tra le informazioni, vi sarebbero e-mail (gli indirizzi, i contenuti, i metadati ed i contatti) e gli indirizzi IP di tre membri dello staff del sito di delazioni:
l'editor britannica Sarah Harrison, l’editor Senior Joseph Farrell e il portavoce Kristinn Hrafnsoon.
Sempre sotto gli ordini delle autorità, Big G
non sarebbe riuscita ad avvertire prima i diretti interessati: solo adesso è stata rimossa la riservatezza dal
fascicolo inerente tali operazioni.
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