L’ultimo rapporto di
Facebook sulle
richieste dei Governi evidenzia
un calo in molti paesi occidentali nella seconda metà del 2014, compensato però da un aumento in Paesi come
India, Turchia e Russia.
Nello specifico, il numero totale di richieste ricevute dal più grande social network del Mondo è passato da 34.946 nel primo semestre dell’anno ai
35.051 tra luglio e dicembre 2014.
In Italia dobbiamo fare i conti con 2.696 account attenzionati dal governo e uno reso inaccessibile su ordine del tribunale per “incitamento all’odio”.
Nel nostro Paese ci sono state 1.774 richieste a proposito di 2.696 account, accolte nel 46,45% dei casi. Negli Usa ci sono pochi dati rispetto alla popolazione, ma con una percentuale altissima di disponibilità.
L’India è il secondo paese con 5.473 richieste, ma l’azienda di
Menlo Park ha fornito informazioni solo nel 45% di quei casi.
È chiaro tuttavia che la portata e la natura di queste richieste non raccontano il problema della
sorveglianza globale: ancora oggi il governo americano non consente di separare i dati tra le normali richieste dei tribunali e quelle della
NSA, accorpando così informazioni su cittadini incriminati per rapina con quelle indirizzate alla lotta contro il terrorismo.
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