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Uber Pop bloccato in tutta Italia

Il Tribunale di Milano ha disposto il blocco di Uber Pop di Uber su tutto il territorio nazionale con inibizione dalla prestazione del servizio.

Autore: redazione smartphone e app

Pubblicato il: 26/05/2015

Il ricorso presentato dalle associazioni di categoria dei tassisti per concorrenza sleale è stato accolto e il Tribunale di Milano ha dunque disposto il blocco di Uber Pop di Uber su tutto il territorio nazionale con inibizione dalla prestazione del servizio.
Nello specifico, UberPop permette a chiunque di registrarsi come autista e utilizzare la propria auto per trasportare, dietro pagamento, clienti.
Secondo il giudice di Milano, Claudio Marangoni, "L’attività svolta da Uber attraverso la App Uber-pop è interferente con il servizio taxi organizzato dalle società, svolto dai titolari di licenze. La richiesta di trasporto trasmessa dall’utente mediante l’app Uber-pop, oltre ad essere modalità tecnica già utilizzata dalle cooperative di tassisti, appare di fatto del tutto assimilabile al servizio di radio taxi. La mancanza di titoli autorizzativi da parte degli autisti Uber-Pop comporta un effettivo vantaggio concorrenziale e uno sviamento di clientela indebito. Senza i costi inerenti al servizio taxi possono applicare tariffe sensibilmente minori rispetto a quelle del servizio pubblico”.
Dal canto loro, i tassisti hanno così commentato: "Siamo dovuti arrivare in aula di giustizia perché qualcuno decidesse, nessuno voleva prendersi questa responsabilità: prima di ricorrere in Tribunale ci siano rivolti a Comune, Regione, al Governo, tutto inutile. E’ una grande vittoria e non l’abbiamo fatto solo per noi e il nostro lavoro, ma anche per la sicurezza degli utenti.
Secondo il Codacons, invece, si tratta di un “Danno enorme per gli utenti, perché limita la concorrenza e riduce le possibilità di scelta per i cittadini. E’ impensabile che un paese moderno possa essere privato di sistemi innovativi come Uber, che rispondono a esigenze di mercato e sfruttano le nuove possibilità introdotte dalla tecnologia. Ciò che serve, semmai, è integrare Uber nel mercato italiano rendendolo conforme alle disposizioni vigenti, garantendo legalità e sicurezza senza danneggiare gli altri operatori”.

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