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Gaffe razzista di Google che poi si scusa

Gli algoritmi di Google Photo hanno difficoltà a distinguere le persone di etnia africana dai gorilla. Il colosso di Mountain View si scusa per la gaffe.

Autore: redazione social media

Pubblicato il: 06/07/2015

Google è incorsa in una gaffe colossale a causa degli algoritmi di Google Photo, che a quanto pare hanno difficoltà a distinguere le persone di etnia africana dai gorilla.
Nello specifico, due giorni fa, un utente di nome Jacky Alcine, ha pubblicato su Twitter uno screenshot che mostra la bizzarra maniera nella quale Google Photo ha organizzato le sue fotografie per categorie: 'grattacieli', 'aeroplani', 'auto', 'biciclette'. Successivamente, 
è apparsa la foto dell'utente, che è nero, insieme a una sua amica, anch'essa nera, con sopra la scritta 'gorilla'.
Alcine ha così tweettato: "Google Photos, y'all fucked up. My friend's not a gorilla". Sono seguiti altri 'cinguettii' con i quali Alcine dimostrava che, inserendo 'gorilla' nella funzione di ricerca della sua libreria, continuavano ad apparire foto di lui insieme alla sua amica.
A due ore dal primo 'tweet' si e' inserito nella conversazione Yonatan Zunger, 'Chief Architect of Social' di Mountain View, il cui team è poi riuscito a trovare una soluzione al problema in circa un'ora. La mattina dopo, purtroppo, ancora due foto di Alcine e della ragazza apparivano etichettate come gorilla.

Zunger non ha quindi potuto far altro che eliminare 'gorilla' dalle etichette di Google Photo, in attesa di risolvere il problema in maniera permanente.
Dal canto suo, l'azienda si e' detta "sconcertata" e ha chiesto scusa all'utente, promettendo un'indagine approfondita sulle cause dell'errore: "C'e' sicuramente ancora un sacco di lavoro da fare con l'etichettatura automatica delle immagini e stiamo cercando di capire come prevenire simili errori in futuro. Dobbiamo modificare in maniera significativa i sistemi di apprendimento delle macchine fornendo loro una maggiore contestualizzazione, affinche' possano comprendere le sensibilita' culturali importanti per gli umani", ha dichiarato il responsabile del settore scientifico di Sentient Technologies, Babk Hodjat.


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