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Diritto all'oblio, i più rimossi sono i post di Facebook

Diritto all'oblio: a Google sono state inoltrate richieste da parte di oltre 282mila cittadini europei per un totale superiore a 1,1 milioni di link.

Autore: redazione social media

Pubblicato il: 16/07/2015

Poco più di un anno fa, la Corte di giustizia dell’Ue, in risposta al reclamo del cittadino spagnolo Mario Costeja González, ha stabilito che in mancanza di una replica da parte di un sito web, spetta ai motori di ricerca occuparsi della soppressione dei link a contenuti di terze parti, ritenuti lesivi oppure eccessivi rispetto ai diritti della persona.  

Nello specifico, a oggi, a Google sono state inoltrate richieste da parte di oltre 282mila cittadini europei per un totale superiore a 1,1 milioni di link. Di questi, 602mila sono stati effettivamente cancellati, ovvero sono scomparsi dalle pagine dei risultati mostrate quando i navigatori cercano articoli o informazioni su un determinato argomento o su una persona. Complessivamente, dunque, il 58,7% delle richieste ha avuto un esito positivo.

Dalle analisi risulta che, in tredici mesi, circa un quinto di tutte le richieste europee, ovvero 197mila, sono giunte dalla Francia e sono state accolte nel 52% dei casi. Molte meno dal Regno Unito: 35.390, per un totale di 138.576 link, accettate il 63% delle volte.

La gran parte dei moduli compilati puntano a post condivisi sui social network o su siti d’appuntamenti. In testa c’è Facebook, seguito da Profile engine, portale specializzato nella ricerca di amicizie online, e da Youtube. 

Il Daily Mail sostiene anche che una parte non affatto irrilevante delle richieste sia giunta anche da chi ha alle spalle un crimine: vi rientrano omicidi, violenze sessuali e azioni etichettate come atti terroristici. 

 



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