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Ebook, sempre più italiani preferiscono leggerli sullo smartphone

L'Osservatorio AIE: "I lettori medio forti o grandi sono quasi la metà degli italiani. Si dividono tra libri di carta, ebook e audiolibri".

Autore: Redazione BitCity

Pubblicato il: 19/04/2017

Quasi la metà degli italiani sono lettori di libri medio forti o grandi. La maggior parte (il 32) è Tecno-curioso: persone attive e colte, con una dotazione tecnologica medio-alta e interessati alla lettura su più supporti (libri, ebook e audiolibri). A questi si affianca il 12% rappresentato da giovani e giovanissimi Trendsetter che hanno meno di 25 anni e sono grandi lettori di libri, leggono di tutto e su tutti i formati (cartaceo, digitale e audio).         
Il Tecno-curioso (32%): si tratta prevalentemente delle classi sociali centrali, professionalmente attive, tendenzialmente colte, con una dotazione tecnologica familiare medio-alta. Sono persone curiose, che hanno la capacità economica di dotarsi di tecnologia e sono interessate a farlo. Sono confidenti con i social, anche se vi si dedicano solo parzialmente. La tecnologie non sembrano in ogni caso distrarli troppo dalla lettura più tradizionale (libri, ebook, audiolibri), a cui accompagnano un accesso ai contenuti che passa per molteplici canali. L’accesso ai mondi narrativi, a contenuti culturali tipo quelli di saggistica, e a guide utili alla risoluzione di questioni quotidiane, passa innanzitutto per il libro, e poi dalla pay-tv (di cui sono spesso dotati), ma anche per i social network, il web e ovviamente il cinema.
Simile ai tecno-curiosi per l’elevata dotazione tecnologica, vi è il target dei Trendsetter (12%). Si tratta in questo caso per lo più di ragazzi giovani e giovanissimi che vivono in case con molteplici device (smart tv, ereader, pay tv…), quotidianamente connessi a più social, compresi quelli più recenti come Snapchat. Amano i videogiochi, a cui si dedicano sia tramite playstation che via mobile, ma non rinunciano a cinema o mostre. Questo target si caratterizza più degli altri per una molteplicità di canali utilizzati per accedere ai contenuti: tra tutti emergono la pay tv e il cinema (per i mondi narrativi), i tutorial (per le ‘guide’), i social e il web per qualsiasi tematiche. Ma nonostante questa pluralità di vie per accedere ai contenuti è proprio tra questa tipologia che si trova la maggior quota di ‘grandi lettori’ di libri, consumati per lo più su più supporti (cartaceo, digitale, audio).
Sono le prime tipologie delineate dall'Osservatorio dell'Associazione Italiana Editori ideato dal Gruppo Innovazione di AIE e condotto da Pepe Research che è stato presentato il 19 aprile, nell'incontro Il lato oscuro del lettore che le tecnologie ci hanno nascosto. Osservatorio sui nuovi confini della lettura e dei consumi culturali a Tempo di Libri, la Fiera dell'Editoria italiana in programma fino al 23 aprile a Fiera Milano Rho.
Ai due profili si aggiungono i Tecno Basic (il 27%), lettori deboli di libri in prevalenza cartacei o altri supporti di carta mentre l'11% è Mobile Only, ovvero lettori deboli di libri che accedono ai contenuti anche attraverso social e community. Lo smartphone diventa per essi il canale privilegiato di accesso ai contenuti (compresi video-giochi a contenuto narrativo), passando prevalentemente da social network e community. Sono anche lettori di libri, che leggono però in misura contenuta (lettori deboli).
Periferici invece rispetto al mondo digital sono i Tecno-basic (27%): poco dotati di tecnologie, conoscono e usano i social, ma solo i più comuni (Facebook in particolare) e solo in modo molto saltuario. Per tenersi informati sulle tematiche di attualità usano tipicamente gli strumenti più tradizionali, per lo più cartacei, quali quotidiani o riviste. Leggono libri, ma pochi e per lo più su supporto cartaceo. Ai margini invece del mondo tecnologico vi sono gli Sconnessi (18%). Si tratta prevalentemente di persone di età più avanzata (>55), professionalmente non attive, spesso non connesse ad internet. SI informano su tematiche di attualità prevalentemente tramite quotidiani cartacei (compresa free-press) e via tv. Proprio tra questo target si trova la maggior quota di non lettori di libri.
Gli Sconnessi restano l'18% di persone oltre i 55 anni, professionalmente non più attive, spesso non connesse a internet e non lettori.

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Il nuovo concetto di lettura su cui l'Osservatorio si è concentrato tiene conto non solo dei libri – tutti i tipi e generi di libri: manuali, guide di cucina e di viaggio, graphic novel e libri a fumetti, manuali sulla salute e il self help, di giardinaggio e di vela - ma anche di letture di articoli, testi die comprende l'83% dei 14-74enni che dichiarano di aver letto negli ultimi 3 mesi contenuti narrativi o comunque culturali, come la saggistica, o di utilità quotidiana, come guide e manuali. Di questi, il 65% ha letto sia libri di carta (intesi nel senso più ampio e non solo il classico romanzo o il saggio) che contenuti in formato in formato digitale; mentre il 18% è stato lontano dai libri ma ha scelto riviste, giornali e, più raramente, web e social.
Ma la ricerca ha evidenziato anche altri risultati particolarmente interessanti, come il tema dei device. Quali supporti vengono usati per lettura di ebook e audiolibri? Dalla ricerca emerge come i device dedicati (come ereader e parzialmente Mp3/Ipod) non sono affatto i supporti principali: ha invece un ruolo importante lo smartphone che, probabilmente anche grazie al fatto di essere sempre a portata di mano, diviene spesso il dispositivo preferito per la lettura digitale, specie dai giovanissimi.
Dalla ricerca emerge nel complesso l’immagine di un mondo tecnologico che non si oppone a quello editoriale, ma che sembra avere la potenzialità di alimentarlo, offrendo sempre più occasioni, contenuti, canali e supporti per alimentare la curiosità delle persone e l’interesse verso i contenuti. In quest’ottica, la pay tv non sembra rubare attenzione ai libri: i maggiori lettori si trovano proprio tra chi accede a film e fiction anche tramite streaming o pay-tv. Né i tutorial sembrano togliere lettori a guide e manuali più tradizionali: anche in questo caso i maggiori consumer di libri dedicati sono proprio tra i maggiori fruitori di Youtube. Certo è che l’accesso ai contenuti passa molto spesso da formati visual, ai cui linguaggi la gente si è ormai abituata. E con questo mondo gli editori dovranno sempre più imparare a interagire e integrarsi

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