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Osservatorio Carte Prepagate: costi ridotti ma attenzione alle commissioni su prelievi e ricariche

Le prepagate con IBAN, dette anche carte conto, possono anche sostituire il conto corrente per alcune operazioni e per alcune tipologie di clienti.

Autore: Redazione BitCity

Pubblicato il: 29/04/2024

Per la scelta della carta di pagamento da utilizzare per gestire le spese di tutti i giorni e gli acquisti online è necessario valutare, con molta attenzione, le carte prepagate. Una carta di questo tipo ha un saldo separato dal conto corrente, garantendo un livello di sicurezza aggiuntivo per i consumatori che possono utilizzare uno strumento di pagamento non collegato direttamente al saldo del conto.

Le prepagate sono facili da ricaricare, grazie a meccanismi online oramai rapidi ed efficaci ma anche grazie alla possibilità di effettuare un versamento in contanti, direttamente in filiale o all’ATM della propria banca o anche tramite dei punti vendita convenzionati (ricevitorie, tabaccherie etc.). Queste carte sono utilizzabili per acquisti (online e in negozio) oltre che per prelevare contanti e sono compatibili con i wallet digitali (in molti casi, è anche possibile richiedere la prepagata virtuale, senza supporto fisico, per pagare poi con smartphone o smartwatch).

Le carte prepagate, quindi, hanno tutto quello che serve per essere utilizzate come strumento di pagamento principale. La nuova indagine dell’Osservatorio SOStariffe.it si è concentrata proprio su questo tipo di carte, considerando anche le cosiddette “carte conto” ovvero prepagate con IBAN in grado di sostituire, almeno in parte, il conto corrente.

I dati raccolti confermano i costi di mantenimento limitati (meno di 6 euro all’anno, in media) e gli ampi margini di utilizzo (con un plafond medio di oltre 10.000 euro). Ci sono, però, alcuni aspetti da considerare: prelevare contanti e ricaricare il saldo della carta non sono operazioni gratuite e, soprattutto se ripetute con una certa frequenza, possono diventare voci di costo importanti per i consumatori.

Quanto costa una carta prepagata

I dati raccolti dall’indagine dell’Osservatorio confermano che una carta prepagata prevede un canone annuale pari, in media, a 5,75 euro. Si tratta, quindi, di una spesa ridottissima se confrontata a quella da sostenere, in media, per un conto corrente con carta di debito. Un conto prevede un canone annuo di 44,78 euro, oltre a 4,25 euro per la carta di debito (fonte Osservatorio ConfrontaConti.it – febbraio 2024). Anche limitando l’analisi ai soli conti online, i costi restano alti con un canone di 29,32 euro, oltre a 1,75 euro per la carta di debito.

Una prepagata ha un plafond limitato. In media, è possibile avere sul saldo di questa carta 12.000 euro. Si tratta di un valore elevato e che consente di ricaricare la prepagata con i fondi necessari per affrontare le spese di più mesi o anche di una vacanza, senza ricorrere ai fondi del conto corrente. Da notare, inoltre, che le prepagate non prevedono il pagamento dell’imposta di bollo, da pagare, per un importo di 34,20 euro, quando la giacenza media del conto corrente supera i 5.000 euro.

Le prepagate sono utilizzabili solo se ci sono fondi immediatamente disponibili per coprire una spesa. Di conseguenza, è necessario ricaricare il saldo della carta (per questo motivo, le prepagate sono chiamate anche “prepagate ricaricabili”). Le carte con IBAN possono essere ricaricate tramite bonifico ma l’accredito dell’importo non è immediato e segue le normali tempistiche bancarie per il trasferimento di denaro. Per una ricarica immediata, invece, bisogna affidarsi alla ricarica online (tramite Home Banking “acquistando” la ricarica con un’altra carta) oppure in contanti (con versamento in filiale, all’ATM o presso un punto convenzionato).

Nel primo caso, la commissione media è di 0,77 euro mentre nel secondo è di 1,81 euro (i dati sono frutto della media delle commissioni richieste per effettuare una ricarica immediata considerando il sistema economicamente più vantaggioso proposto dalle singole banche considerate). Anche il prelievo di contanti ha un costo da non sottovalutare: quando effettuato da ATM della banca che ha emesso la carta, infatti, c’è una commissione di 0,43 euro mentre quando l’operazione avviene dall’ATM di un’altra banca (in area euro) è prevista una commissione di 1,97 euro.

La quasi totalità delle prepagate analizzate non offre il prelievo gratuito superato un certo importo, a differenza di quanto avviene con molte carte di debito. A tal proposito, è interessante notare come prelevare con una prepagata costi, in media, molto di più rispetto ad effettuare la stessa operazione con una carta di debito (0,12 euro per prelievo all’ATM della propria banca e 1,63 euro per prelievo all’ATM di un’altra banca).

Prepagate con o senza IBAN? Le differenze

La scelta della carta prepagata passa anche per la valutazione tra carte con IBAN o carte senza IBAN. Questa scelta è legata principalmente alle necessità dell’utente. Le prepagate con IBAN possono effettuare bonifici in entrata o in uscita e possono essere utilizzate per impostare l’accredito dello stipendio o della pensione oltre che per l’addebito periodico delle utenze. Per le attività “ordinarie”, quindi, le carte conto, nome alternativo con cui si indicano le prepagate con IBAN, hanno la possibilità di rimpiazzare il conto corrente. I più giovani o chi non ha particolari necessità finanziarie, quindi, può puntare su questo tipo di carte anche per rimpiazzare un conto corrente.

Le carte prepagate senza IBAN costano meno, con un canone annuo di appena 1,22 euro, ma hanno un plafond ridotto, fino a 6.615 euro, in media. Come evidente dai dati in tabella, queste carte prevedono commissioni più elevate rispetto alla media del mercato, sia per il prelievo che per la ricarica. Le prepagate con IBAN hanno un costo di mantenimento superiore, con un canone di 10,64 euro, ma garantiscono un plafond massimo molto maggiore, arrivando a 18.363 euro. Leggermente più basse, invece, sono le commissioni su ricarica e prelievo. Queste carte, come detto, possono essere utilizzate per bonifici in uscita. La commissione media è di 0,95 euro (quando il bonifico viene disposto dal proprio Home Banking).



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