La tecnologia
World Wide Web fu messa a punto nel
1989: da allora di strada ne è stata fatta. Le differenze e le implementazioni che hanno caratterizzato la rete dai primi anni fino allo status attuale sono evidenti per chiunque, ma ciò non basta. Questo quanto affermato da Berners-Lee, il riconosciuto come il fondatore della rete, durante il "
WWW2009" di
Madrid, la
conferenza mondiale che pone al centro l'analisi del mondo virtuale della rete e gli sviluppi futuri.
Durante il discorso d'apertura, lo studioso ha tenuto a ripercorrere la crescita del sistema che ha rivoluzionato la
comunicazione mondiale, fin dal 1991, anno in cui è iniziata la vera e propria
diffusione della rete. Un elenco di cifre in grado di esemplificare il profondo cambiamento che è avvenuto: ad esempio, dal 1994 a oggi, si è passati da
500 siti a
80 milioni.
Oltre ai numeri, nel suo intervento Berners-Lee ha messo in luce il
potere del web, in grado di consentire la
comunicazione e lo
scambio di informazioni fra utenti di tutto il mondo. Oltre a descrivere il contesto attuale, però, il discorso del ricercatore è stato focalizzato sul futuro, su quel
Web 3.0 destinato ancor di più a favorire le relazioni fra le persone.
Berners-Lee ritiene che per realizzare ciò, è però necessario lavorare per una
semplificazione delle pagine web mediante un
interfaccia unica, estendere la rete alla
telefonia mobile e incrementare l'
accesso ad internet (oggi solo il 5% degli africani ha accesso al web). Sono queste secondo Berners-Lee le chiavi di svolta atte a favorire un profondo cambiamento della struttura attuale del web e arrivare finalmente al quel
Web 3.0 di cui si parla da tempo.
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