Seguendo un
progetto lanciato nel 2007, quando fu presentato il primo
bracelet phone dalla cinese
Tao Ma,
Nokia ha da tempo avviato una collaborazione con l'università di
Cambridge per sviluppare un cellulare ancora più rivoluzionario. Il dispositivo utilizzerebbe le
nanotecnologie per acquisire nuove caratteristiche e funzionalità che non hanno nulla a che fare con i cellulari in circolazione oggi, anche i più avanzati.
I telefonini "
morph", infatti, saranno completamente
flessibili, trasparenti e impermeabili, tanto per citare solo le caratteristiche fisiche:
si potranno curvare, ripiegare su sà© stessi o modellare in forme "indossabili", come ad esempio un braccialetto.
Recentemente Nokia ha depositato un nuovo
brevetto su questo tipo di tecnologia, aggiungendo
nuove funzionalità applicate alla forma. Ad esempio, se si modellerà il cellulare a forma di scodella, esso ricercherà i più vicini ristoranti, mentre alla forma di bicchiere corrisponderà un elenco dei bar o pub più prossimi all'utente.
Tutte queste scorciatoie saranno programmabili dal possessore del telefono, ampliando il concetto di
gestures tanto decantato negli ultimi mesi. La novità è che, questa volta, non si dovrà agire su uno schermo, ma sull'intero dispositivo.
Le potenziali applicazione di questa innovazione sono molteplici e potrebbero anche incontrare un
buon favore di pubblico, vista l'intuitività di molte funzioni. Nokia, però, non è la sola a lavorare su questi progetti. Altri grossi nomi come
Sony e
Samsung sono da tempo impegnati nello sviluppo di schermi
Oled, schermi che possono essere arrotolati e piegati. Nelle mire di tali società c'è proprio la produzione di dispositivi portatili e ripiegabili, dotati anche di
connettività wireless e di funzionalità simili a quelle dei cellulari.