Cina, per pubblicare online il governo chiede anche una foto

Per contrastare la pubblicazione in rete di materiale pornografico, il governo cinese ha decretato che coloro che vorranno aprire un sito con suffisso .cn dovranno inviare anche una propria fotografia al Ministero dell'Industria.

Autore: Santina Buscemi

"Dlin Dlon, i signori sono pregati di indirizzare una propria fotografia al Ministero dell'Industria, per il necessario riconoscimento". Non vogliamo scadere in una ironia fuori-luogo, ma potrebbe essere questo lo slogan della nuova campagna voluta dal governo cinese.
Per colpire la pubblicazione in rete di materiale pornografico, infatti, coloro che vorranno aprire un sito con suffisso .cn, dovranno inviare anche una propria fotografia al Ministero, così da permettere la schedatura fotografica.
Nonostante l'iniziativa si sia immediatamente imbattuta in critiche provenienti da tutto il mondo, le autorità  difendono quella che rappresenta, a loro dire, una lotta per la tutela della sicurezza del web e non una forma di censura. Come spiegato dal ministro cinese Li Yizhong: "Il problema della sicurezza in rete deve essere affrontato alle sue radici".
Grazie all'auto-regolamentazione dei gestori dei portali, si dovrebbe riuscire ad evitare la messa in rete di materiale pornografico. Il problema sconfina però nelle discussioni sulla libertà  degli utenti: chi oserà  pubblicare materiale scomodo al governo cinese, dopo essere stato "schedato"?

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