I chip
Opteron 6100, nuovo prodotto
AMD per sistemi
server, sono i primi processori di questo settore a integrare un
massimo di 12 core. I nuovi Opteron
Magny Cours vanno a sostituire i precedenti Opteron nome in codice
Istanbul.
La caratteristica principale rispetto alla linea precedente è proprio il
raddoppio di core disponibili, da 6 a 12, appunto. I benefici che si potranno trarre dalle nuove CPU sono notevoli: a livello prestazionale, sicuramente, e grazie al
controller di memoria avanzato.
Dall'anno prossimo, con l'introduzione dei
chip Bulldozer, le soluzioni Opteron potranno sfruttare le innovazioni a livello di architettura dei
futuri chip AMD, prodotti destinati anche all'utenza desktop. Altro punto di forza della novità presentato dall'azienda americana è il
nuovo controller di memoria: dalla serie precedente si è passati al
supporto quad channel per memorie DDR3 fino a 1.333 MHz di frequenza.
Le innovazioni tecnologiche della famiglia Opteron sono votate alla performance, certo, ma anche alla
riduzione dei consumi. Il raddoppio dei core aumentando il consumo massimo, infatti, porterebbe a
TDP troppo elevati che, al giorno d'oggi, non sono accettabili nelle sale server: oggi i clienti cercano il
miglior compromesso tra prestazioni e consumi. AMD ha pensato anche a questo aspetto introducendo
diverse soluzioni.
La prima è il
supporto dello stato C1E, stato che comporta la
modalità Sleep quando tutti i core sono inattivi. Con il meccanismo
Cool Speed Technology, inoltre, si possono
impostare dei livelli di temperatura massimi, livelli che, quando vengono raggiunti, comportano una limitazione del consumo della piattaforma lato server e chiamano in causa l'impianto di
condizionamento della server farm.
Assieme alle suddette funzionalità , AMD ha fornito i nuovi chip con un
pacchetto di tool denominato Advanced Platform Management Link. Con esso si possono
monitorare consumi e efficienza di raffreddamento, oltre che fissare i limiti di temperatura consentiti.
Per finire, il memory controller è compatibile con i
nuovi moduli di memoria a basso voltaggio da 1,35V: si tratta di un nuovo standard appena lanciato sul mercato che permette risparmi sensibili, soprattuto in presenza di grandi volumi di memoria nel sistema. Memoria che ora può arrivare fino a
12 moduli per processore.
La serie 6100 si basa
sui socket G34 ed è pensata per sistemi a
2 o 4 socket. Sono
10 i modelli disponibili, da una frequenza di base di
1,8 GHz e 8 core, fino alla CPU top di gamma, che vanta una frequenza di
2,3 GHz e 12 core.
Degno di nota il valore di
ACP (Average CPU Power) che, anche nel modello più performante, risulta piuttosto contenuto e si ferma a
105W.
Migliorata anche l'
architettura Direct Connect, che con questa versione arriva alla
release 2.0. Grazie a questa tecnologia i processori comunicano più velocemente sfruttando il bus a disposizione - denominato
HyperTransport - e si tratta di una
comunicazione a 3 vie, contro la precedente a 2 vie.
Con la nuova linea di prodotti AMD è riuscita diversificare la propria offerta in ambito server: la diversificazione tra la serie 4000 e 6000, la società riduce la differenza di prezzo tra i sistemi a 2 socket e quelli a 8 socket. La mossa potrebbe risultare in una spinta delle piattaforme a 4 socket, piattaforme che già offrono un elevata potenza di calcolo. I benefici a livello di mercato, soprattuto rispetto ad Intel, si potranno vedere solo in futuro. Di certo rimane il prestigio per AMD di aver lanciato, per prima, dei processori a 12 core.