Siamo in
piena frenesia pre-iPad, inutile negarlo. Nelle ultime ore che separano il "magico"
tablet dagli scaffali dei negozi - e dalle avide mani dei Mac-fan - stanno trapelando numerose
indiscrezioni sui più svariati aspetti legati alla questione.
Ma andiamo con ordine. Già
lo scorso venerdì Apple aveva messo in moto la macchina logistica, per arrivare in tempo alla fatidica data del
28 maggio. Subito, però, devono essere sorti i primi problemi, visto che l'azienda è dovuta ricorrere a
due corrieri internazionali, UPS e TNT, forse per rispettare la deadline di domani.
E il fatto è stato confermato da alcuni
screenshot del sistema di tracking di TNT. A dire il vero sono menzionati anche dei fantomatici "
problemi" che hanno impedito la consegna. Forse è la stessa Apple a trattenere i furgoni, per rispettare la data decisa in precedenza. L'eventualità non è così improbabile, visto che Apple USA ha trattenuto le bolle doganali delle spedizioni internazionali di iPad proprio per evitare "partenze anticipate".
In verità , alcuni video su
YouTube dimostrano che qualche tablet è già sfuggito alle maglie dell'azienda ed è stato consegnato a qualche nostro fortunato connazionale.
Altre voci ancora riportano un ritorno al centro di smistamento europeo degli iPad destinati all'Italia con TNT.
Altrove si legge che
i pacchi destinati ai punti vendita siano già arrivati a destinazione, con il preciso ordine di custodirli segretamente fino a venerdì.
Sul sito di Apple, poi, sono state
cambiate le date di consegna dei nuovi ordini, forse per procedere con più agio alle spedizioni: da "spedizione entro il 7 giugno" ora il sito riporta "spedizione: Giugno".
Altra possibile
misura anti-intoppo è la mancata specifica delle quantità di apparecchi che verranno recapitati ai vari negozi: ci sono i recapiti e le indicazioni speciali - le ben note
aperture anticipate di Roma e Carugate - ma
il numero di iPad effettivamente a disposizione da venerdì resta ignoto.
Il solito tam tam di indiscrezioni e rumors che non fanno altro che aumentare l'attesa. E Apple non può che fregarsi le mani: l'accoglienza del Bel Paese si sta dimostrando - e non poteva essere altrimenti - calorosa.