Una recente conferenza stampa tenuta da
Dennis Durkin, chief financial officer di Xbox 360, ha aperto degli scenari ai quali pochi prima avrebbero pensato.
Infatti presentando le potenzialità di personalizzazione di
Kinect, il manager di Redmond ha rivelato che il nuovo
motion controller è in grado di riportare quante persone potrebbero essere presenti in una stanza al momento della messa in onda in un particolare spot, oppure di che squadra sono tifosi gli utenti, attraverso l'analisi dei colori degli abiti indossati. Quest'ultimo caso potrebbe essere emblematico sul territorio statunitense, dove gli utenti gold di
Xbox Live hanno accesso al network sportivo
ESPN.
A questo punto però è chiaro che se da un lato Kinect potrebbe rappresentare un buon investimento per i pubblicitari di mezzo mondo, dall'altro
sarebbe presente la possibilità che terze persone avrebbero accesso ad una serie di dati sensibili in materia di privacy.
Quest'ultima possibilità è stata
smentita seccamente dagli stessi uomini
Microsoft, dichiarando di aver messo a punto una serie impressionante di misure di protezione della
privacy, a parer loro la migliore di tutta l'industria dei videogames.
Il problema però resta: Redmond, a prescindere da come questi dati vengano utilizzati in seguito, entrerebbe comunque in possesso di informazioni sensibili riguardanti la sfera privata degli utenti.