McAfee ha presentato i risultati della propria indagine
Amore, relazioni e tecnologia 2014. Per il secondo anno consecutivo, l’azienda ha preso in esame come oltre 6.000 consumatori condividono e archiviano dati privati sui propri dispositivi portatili, in particolare con gli attuali compagni o con gli ex.
Lo studio mette in luce come la condivisione di contenuti personali come testi allusivi,
foto di nudo, video provocanti e codici d’accesso su questi dispositivi possano potenzialmente portare a fenomeni di stalking digitale e alla diffusione di dati personali online.
Mentre il 94% degli intervistati utilizza il proprio dispositivo portatile per scattare foto e
il 58% invia o riceve contenuti privati tra cui filmati, fotografie, email e messaggi, solo il 73% degli intervistati protegge il proprio smartphone con una password o un codice d’accesso, pari a un aumento di 33 punti percentuali rispetto al risultato dello scorso anno. Ciononostante, il 41% degli adulti italiani continua a condividere le proprie password con un'altra persona (in calo rispetto al 60% dello scorso anno), mentre il 30% utilizza la stessa password per più dispositivi, aumentando la possibilità che tali dispositivi portatili vengano violati.
Il 49% dei giovani tra i 25 e i 34 anni riceve contenuti a sfondo sessuale, ricalcando le abitudini del 49% degli adulti tra i 45-54 anni. Sono le donne le più propense a utilizzare il proprio dispositivo portatile per inviare e ricevere contenuti simili (41% donne - 36% uomini). Il 50% degli adulti italiani
afferma di avere archiviato contenuti privati e intimi che hanno ricevuto da altre persone rispetto al 53% che archivia foto, video o messaggi osé da loro inviati ad altri. Di coloro che hanno inviato contenuti privati o audaci, il 66% li ha inviati alla propria persona del cuore, mentre 2 persone su 10 ha inviato contenuti simili a uno sconosciuto (19%).
“Con tutte le storie che abbiamo sentito di fotografie private trafugate, è difficile credere che la gente continui a condividere le proprie password”, afferma
Ombretta Comi, marketing manager per l’Italia McAfee. “In ultima analisi, aumentano i rischi che queste fotografie diventino pubbliche e possano mettere a repentaglio la loro identità e la loro reputazione. Tutti noi dobbiamo adottare una serie di precauzioni e utilizzare le soluzioni di sicurezza mobile per garantire che ciò che deve rimanere privato rimanga tale”.