Quasi la metà dei millennial italiani non si reputa così interessante da poter essere un obiettivo per i cyber criminali. Un dato piuttosto inquietante, se si considera che il 38% di loro si dice consapevole dell'importanza della sicurezza informatica. Però quando c'è da passare dalla teoria alla pratica i buoni propositi finiscono all’ultimo posto della lista delle cose da fare.
I dati emergono dalla ricerca di Kaspersky "
More Connected Than Ever Before: How We Build Our Digital Comfort Zones", che chiama in causa i millennial di tutto il mondo, ma offre anche un dettaglio sull'Italia.
L'importanza della cyber security è frutto del tempo trascorso online: la media globale è di quasi 7 ore. Le attività prevalenti sono i social media. C'è poi il lavoro da casa, perché è bene sottolineare che sono proprio i millennial a comporre il più corposo insieme di utenti costretti allo
smart working dalla pandemia di COVID-19.
La casa è diventata quindi il vero polo tecnologico di un'intera generazione, con una commistione elevata fra lavoro e privato. Per proteggersi dalle minacce di cui è conscio, il 60% di questi utenti italiani usa solo applicazioni affidabili provenienti dagli store ufficiali, come Apple Store e Google Play.
È una buona abitudine, ma da sola non basta. Solo il 52% esegue regolarmente scansioni antivirus su ogni dispositivo. E l’8% ammette di tenere dei comportamenti pericolosi online.
Andrew Winton, Vice President, Marketing di Kaspersky, non è stupito che "i Millennial, che rappresentano il futuro della tecnologia per la nostra società, pongano sempre più attenzione alla sicurezza digitale, soprattutto perché il confine tra lavoro e casa è sempre più labile".
Però dovrebbero proteggersi meglio dalle minacce che coinvolgono tutti:
l'utente "poco interessante" per i cyber criminali non esiste. In ambito consumer, botnet, scansioni di dispositivi IoT esposti e email di phishing sono attacchi automatizzati che non puntano a una persona in particolare. Sono attivati a tappeto e colpiscono vittime casuali.
Proteggersi dalle minacce digitali non è complicato, anche in quella che viene definita "nuova normalità". Bisogna applicare
poche e semplici regole. Per esempio, verificare l’autenticità dei siti web visitati, evitando quelli il cui dominio non cominci con “https”.
Conservare una lista dei propri account online in modo da avere sempre presente quali servizi e siti web archiviano le proprie informazioni personali. Bloccare l’installazione di programmi che provengono da fonti sconosciute, usare un buon prodotto antivirus e antimalware, possibilmente in versione commerciale perché quelle gratuite e installare le applicazioni solo da app store ufficiali.
Inoltre, sarebbe buona abitudine controllare periodicamente con servizi come "
have I been pwned?" se il proprio indirizzo email è stato oggetto di data leak. In caso positivo, il sito evidenzia i servizi compromessi, dei quali ovviamente è caldeggiato il cambio di password.