Arti bionici e chip RFID sottopelle sono le due facce della
human augmentation, che è stata protagonista di una ricerca condotta in Europa da Kaspersky. I protagonisti sono tutte le persone che, per bisogno o per scelta, hanno
applicato soluzioni tecnologiche al proprio corpo. Le protesi bioniche sono l'aspetto più iconico della human augmentation, e quello meno dibattuto a livello internazionale. Permettono alla tecnologia di
supportare le persone che soffrono di un deficit fisico indipendente dalla propria volontà.
Meno compresa e accettata è la scelta di chi ha invece deciso di farsi installare
chip sottopelle per effettuare pagamenti, aprire porte o notificare la propria presenza in ufficio, senza bisogno di alcun accessorio. È per sommi capi quanto emerso dalle interviste su un campione di 6.500 cittadini comunitari adulti. Il 46,5 percento ritiene che
le persone dovrebbero essere libere di migliorare il proprio corpo con la tecnologia. Tuttavia, sono in molti a nutrire preoccupazioni circa l'impatto sociale a lungo termine di tali scelte.
Il dato più critico riguarda il fatto che il 12% degli intervistati sarebbe contrario a lavorare con una persona con componenti bioniche, perché ritiene di avere un vantaggio sleale sul posto di lavoro. Inoltre, c'è chi ha espresso preoccupazioni sulla possibilità che la human augmentation possa portare a
future disuguaglianze sociali o conflitti, nonostante sul piano personale quasi la metà (45%) degli intervistati non avrebbe problemi a frequentare qualcuno con una componente bionica.
Gli altri dati sono positivi: più della metà (51%) degli europei ha dichiarato di avere incontrato qualcuno con un arto robotico o altra forma di tecnologia applicata al corpo. E più di un terzo afferma di aver "sempre accettato" queste persone. Il 17% invece ha iniziato ad accettarle più di recente rispetto a dieci anni fa. Gli uomini sono i più entusiasti alla prospettiva di un futuro in cui conviveranno persone con e senza componenti bionici. Per tutti non ci sono difficoltà ad accettare persone con un braccio o una gamba bionici.
La percentuale di tolleranza scende nel momento in cui il componente bionico non è un rimedio a una carenza fisica, ma è una scelta personale. I più propensi ad accettare questa opzione sono i cittadini di Portogallo (56%) e Spagna (51%), inferiore la percentuale nel Regno Unito (36%). Meno solidali i francesi (19%).