Alcuni siti internet del
Myanmar, gestiti da dissidenti politici, sono stati attaccati da hacker, quasi sicuramente su indicazione della giunta militare al potere.
Irrawaddy, un settimanale che ha sede in Thailandia e un suo sito web che sostiene la causa dei ribelli dell'ex Birmania, ha riferito di essere stato
oggetto di attacchi persistenti e molto sofisticati. Gli attacchi guarda caso sono incominciati proprio mercoledì 18 settembre, primo anniversario delle violente proteste dei monaci buddisti contro carovita a
Yangon, dove 31 persone furono uccise dalla polizia.
Simili attacchi sono stati subiti dalla rivista in lingua birmana Nuova Era e dalla
Voce democratica della Birmania, entrambe molto attive nel riportare informazioni ed immagini di ciò che lo scorso anno avvenne in Myanmar.