Commercianti più cashless: in un anno -36% prelievi in contanti
L’Osservatorio Small Business di SumUp ha analizzato 100.000 transazioni anonime svolte dai commercianti italiani che utilizzano il Conto Aziendale di SumUp per individuare le loro modalità di spesa e consumo.
Autore: Redazione BitCity
Piccoli e medi imprenditori, commercianti e professionisti sempre più giovani e cashless: in Italia tra il 2021 e il 2022 sono cresciuti del 35,6% i giovani imprenditori tra i 25 e i 29 anni titolari di un Conto Aziendale SumUp e del 66,6% quelli tra i 20 e i 24 anni. Diminuiscono i prelievi di contanti, che a marzo 2022 risultano del 36,3% inferiori rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre sono sempre più diffusi gli acquisti online e le modalità di pagamento contactless. La spesa dei commercianti si concentra prevalentemente su alimentari e utility e cresce l’acquisto di carburante, soprattutto tra febbraio e marzo 2022 (+15%). È quanto emerge dall’Osservatorio Small Business di SumUp, la fintech specializzata in soluzioni cashless e digitali per le piccole imprese, che ha analizzato le modalità di spesa e consumo dei commercianti italiani che adottano il Conto Aziendale di SumUp, che consente loro di accreditare gli incassi del POS SumUp e utilizzare la carta SumUp per pagare online, in negozio o prelevare contanti dagli sportelli automatici. L’Osservatorio consente quindi di analizzare in che modo in Italia stiano evolvendo le abitudini di pagamento di piccoli e medi commercianti e i liberi professionisti, in particolare per comprendere dove si sono concentrate le loro spese nell’ultimo anno, nel superamento della pandemia. I dati mostrano, in particolare, che a possedere un Conto Aziendale SumUp nel primo trimestre 2022 sono soprattutto i commercianti tra i 45 e i 49 anni (14,6%% del totale), seguiti dagli imprenditori tra i 40 e i 44 anni (14,1%). I più giovani (tra i 20 e i 29 anni) rappresentano quasi l’11%, ma sono in crescita rispetto al primo trimestre del 2021, quando rappresentavano il 7,4%. L’andamento delle spese dei commercianti italiani tra gennaio 2021 e marzo 2022 sembra riflettere in parte l’andamento dell'emergenza sanitaria: con il passare dei mesi si osserva, infatti, un comportamento positivo della spesa media per i titolari del Conto Aziendale, che raggiunge il picco nell’agosto del 2021. Il punto più basso si registra invece a gennaio 2022, per riprendersi rapidamente subito dopo e tornare nei primi mesi del nuovo anno quasi ai livelli dell’estate scorsa. In particolare SumUp osserva una crescita mese su mese del 5% tra gennaio e febbraio 2022 e del 17% tra febbraio e marzo. In generale, si privilegia sempre di più il cashless: SumUp ha infatti notato per i commercianti un trend in diminuzione per quanto riguarda i prelievi presso gli ATM e, confrontando marzo 2022 con marzo 2021, la quota di denaro prelevato è inferiore del 36,3%. I commercianti italiani restano affezionati agli acquisti in negozio, ma emerge come la spesa online sia diventata un’abitudine sempre più diffusa. In particolare, a spendere di più online sono i professionisti che operano nel settore Consulting (47%), seguiti da quelli del Fitness & Wellness (40,8%) e dell’Education (40,3%). I professionisti che operano nel settore del Food concentrano invece online un decimo delle loro spese, favorendo i pagamenti e gli acquisti in store: è il caso di chi lavora nel Food & Grocery (7,6%), Caffè e Ristoranti (11,5%) e Fast Food Restaurant (11,7%). Ad acquistare online sono soprattutto gli imprenditori tra i 30 e i 34 anni (21,9%), mentre paradossalmente i più giovani (20-24 anni) con il 16,7% sono sotto la media della spesa online. La percentuale di spesa online più bassa (10,9%) si attesta invece per la fascia di età più matura tra i 75 e i 79 anni. Le nuove tecnologie si diffondono anche tra i commercianti che preferiscono acquistare in negozio: in particolare, negli acquisti con carta è sempre più frequente il pagamento tramite la modalità contactless, scelto in primis dai commercianti che si occupano di Fast Food Restaurant, con il 64,2% delle transazioni pagate con questa tecnologia, seguiti da quelli di Caffè e Ristoranti (60%), Turismo (52,9%) e Medici (52,3%). I professionisti dell’Education invece pagano “senza contatto” solo nel 33,4% dei casi.
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