Traccia tutte le transazioni in criptovalute, ne tiene sotto controllo la cronologia e produce accuratissimi report da utilizzare nella dichiarazione dei redditi. Ecco cosa fa
CryptoBooks, il nuovo software di rendicontazione fiscale per moneta digitale per il mercato italiano, nato per aiutare gli investitori a mettersi in regola con il fisco.
In un contesto nel quale gli investimenti in criptovalute tendono all’aumento (secondo una recente analisi della Consob, il tasso di investitori che compravende in crypto è salito dal 2% del 2021 all’8% del 2022), con un quadro normativo finalmente più chiaro grazie alla Legge di Bilancio 2023 e all’imminente circolare dell’Agenzia delle Entrate che ne specifica meglio i punti, gli strumenti tecnologici diventano sempre più fondamentali per gestire al meglio il proprio patrimonio ed evitare sgradite sanzioni. Da qui l’intuizione di
Federico Pacilli, CEO & Founder di CryptoBooks, che nasce durante lo scorso 2022 e si concretizza con il lancio ufficiale di questi ultimi giorni. Un progetto con ambizioni internazionali che, dopo un periodo di beta testing ha raccolto il feedback di oltre 3500 utenti. CryptoBooks, ad oggi, sta già aiutando migliaia di clienti che cercano di orientarsi in un mercato dove i suoi principali competitor provengono dall’estero e non sono aggiornati sulle norme imposte dal legislatore italiano.
“Le criptovalute sono un fenomeno destinato ad assumere dimensioni sempre più rilevanti. – commenta Pacilli – Un numero sempre crescente di Governi ha finalmente preso coscienza di questo fenomeno e ha intrapreso la strada, da molti auspicata, della regolarizzazione delle crypto. Anche in Italia, grazie alle recenti evoluzioni, si è fatta più chiarezza sulla materia. Tuttavia, l’opera di normazione è ancora lontana dall’essere portata a termine. Le difficoltà per i contribuenti sono enormi, vista la complessità di rendicontare il proprio patrimonio in crypto. La nostra mission con CryptoBooks è proprio quella di andargli incontro, fornendo uno strumento che si rivelerà certamente indispensabile per regolarizzare fiscalmente
le proprie valute digitali. Al contempo, vogliamo essere in prima linea nella definizione della normativa italiana ed è per questo che, con i nostri commercialisti ed avvocati, presenteremo le nostre osservazioni alla bozza di circolare dell’Agenzia delle Entrate, attualmente disponibile in consultazione pubblica.”
Come funziona CryptoBooks
Tramite CryptoBooks ogni utente può connettersi alle proprie piattaforme e ai propri wallet e recuperare tutto lo storico delle transazioni. Il software provvede poi a effettuare tutti i calcoli del caso, fornendo 6 accurati report fiscali: sulla giacenza, sulle plusvalenze, su tutte le transazioni effettuate, sulle commissioni pagate, sui redditi ricevuti e sui metodi di calcolo applicati. Questi report possono essere utilizzati sia per la dichiarazione dei redditi, sia in caso di accertamenti fiscali, garantendo la precisione necessaria in un contesto come quello della rendicontazione fiscale. Più nello specifico, CryptoBooks
consente di connettere tutte le piattaforme su cui si è operato con criptovaluta, siano esse exchange centralizzati o piattaforme defi, wallet su cui si è depositato o trasferito criptovaluta e altre piattaforme cefi, raccogliendo i dati cumulati da tutte queste fonti, conciliandoli e calcolando precisamente capital gain, capital loss, ammontare totale delle crypto possedute e del loro valore in euro.
“Anche se siamo all’interno del mercato delle crypto, valgono i principi della contabilità che sono uno standard internazionale. – conclude Pacilli – Ecco perché abbiamo voluto sviluppare un software che abbia una robustezza nei calcoli basandosi sui principi della riconciliazione e della partita doppia. Il pericolo, quando si calcolano erroneamente i dati da inserire nella propria dichiarazione dei redditi, è chiaro: si rischia di pagare più tasse del dovuto, oppure si rischia di pagarne meno e di incorrere in sanzioni amministrative. La missione di CryptoBooks è proprio quella di garantire l’esattezza dei report forniti agli utenti, al punto che diventano scaricabili solo quando il software è “certo” della loro correttezza.”
Grazie a delle funzionalità specifiche che segnalano gli eventuali errori nei dati da rendicontare, l’utente è in grado, autonomamente, di risolvere ogni disallineamento, seguendo semplicemente le indicazioni del software, e scaricare i propri report.