Nel mese di giugno 2004 ha fatto per la prima volta la sua comparsa
Cabir, il primo virus per cellulari, probabilmente creato dal gruppo di
hacker 29A.
L’obiettivo dei pirati informatici era quello di mettere in evidenza le debolezze di
Symbian, l’allora diffusissimo sistema operativo realizzato da
Nokia.
Da allora, l’evoluzione di questi codici nocivi non si è più fermata.
La società specializzata in sicurezza informatica
Fortinet ha tracciato una sorta di mappa dell’evoluzione dei virus.
Nel 2005 ha fatto la sua comparsa
Commwarrior, che ha avuto come bersaglio sempre Symbian.
Il worm è stato decisamente più sofisticato del suo predecessore, poiché ha sfruttato gli MMS, per diffondersi attraverso le rubriche telefoniche delle vittime.
RedBrowser, che ancora una volta ha colpito
Symbian, ingannava l’utente promettendo
navigazione WAP gratuita, ma in realtà inviava di nascosto dei messaggi a tariffa speciale prosciugando il credito telefonico delle vittime.
ZitMo, una variante per smartphone del trojan
Zeus per Windows, era invece stato progettato con l’obiettivo di rubare i codici di accesso alle banche online (i cosiddetti mTAN) e prosciugare i conti correnti delle sue vittime.
Il malware aveva varianti per tutte le piattaforme mobile più diffuse:
Symbian, Windows Mobile, BlackBerry e Android.
Da quel momento in poi, l’attenzione degli hacker si è concentrata sul robottino.
I dati sul proliferare di questi virus non sono rassicuranti e impongono che gli utenti prestino sempre più attenzione alla sicurezza dei propri dispositivi.
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