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Cyberbullismo: le tre tipologie più comuni

La Polizia Postale e delle Comunicazioni solo nel 2014 ha rilevato più di 300 casi di cyberbullismo.

Autore: Redazione BitCity

Pubblicato il: 25/03/2015

Secondo Barracuda Networks, società che opera nell'ambito della sicurezza informatica, i cyberbulli hanno diversi modi di esprimersi e manifestarsi tanti quanti sono le possibilità di generare contenuti online dai social network ai forum, passando per i blog.
Sempre secondo Barracuda sono 3 le tipologie più comuni di cyberbulli:

1)
  I cyberbulli che molestano direttamente le loro vittime: e-mail, SMS e Instant Messaging diretti alla vittima sono gli strumenti preferiti da questa categoria che di solito agisce in anonimato o attraverso una falsa identità. Altra forma di attacco comune è postare sui social o sui blog  pettegolezzi sulla vittima.Questa tipologia può anche adottare tecniche più subdole, come:
  • segnalare la vittima sui social affinché sia "bannata";
  • pubblicare informazioni personali della vittima su Internet, esponendola al rischio di un furto di identità o di azioni di altri malintenzionati;
  • creare sondaggi tanto umoristici quanto crudeli ("pensi che sia grassa" e simili);
  • utilizzare malware o altre applicazioni per spiarla o prendere il controllo dei suoi profili.
2)  I cyberbulli mascherati: questa tipologia di bullo "ruba" l'identità della vittima creando account che replicano il suo nome per poi navigare in rete sotto falsa identità e comportarsi male.  
Queste attività sono destinate a cambiare la percezione che il pubblico ha della vittima in modo negativo. Altre tecniche che rientrano nella stessa categoria sono:
  • il furto della password o del dispositivo che permette al bullo di fingersi la vittima nelle conversazioni con terzi;
  • la modifica in termini offensivi del profilo della vittima negli account social;
  • l'impostazione di falsi account social a nome della vittima. 
3)  I cyberbulli fotografi e videomaker: ci sono nella vita momenti in cui nessuno di noi vorrebbe essere immortalato, questa categoria di bullo è attenta a coglierli tutti. Le immagini possono essere riprese senza che la vittima se ne accorga o può trattarsi di scatti che non dovrebbero uscire dalla sfera privata. In tutti i casi, i bulli sanno cosa farne:
  • possono ricattare la vittima, minacciandola di condividere pubblicamente;
  • possono divulgare foto o video con sms ed e-mail, privando la vittima del controllo della sua immagine;
  • possono pubblicare le immagini su Internet permettendo a chiunque di visualizzarle;
  • possono filmare la vittima mentre viene presa in giro da altri e postare il video in rete.
I bambini e i ragazzi non sono le uniche vittime del cyberbullismo, ci sono siti come l'ora fortunamente scomparso  'Is Anyone Up', che permetteva di postare foto di nudo altrui senza permesso alcuno, o 'She's a Home Wrecker' creati per umiliare gli adulti.
Difendersi è complesso e mancano ancora delle tutele legali: basti pensare che "Is Anyone Up" funzionerebbe ancora se non fosse stato coinvolto in altre attività illegali a scopo di lucro. Se nessuno è immune al  cyberbullismo, i giovani sono senza dubbio quelli che ne soffrono di più ed è nostra responsabilità tutelarli. 


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