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Studio McAfee: il 54% degli utenti possiede dispositivi non protetti da password

Più della metà degli intervistati, se si dimentica la password, il più delle volte abbandona il sito senza fare quello che avrebbe voluto.

Autore: Redazione BitCity

Pubblicato il: 04/05/2017

Dalle manicure ai massaggi, un nuovo sondaggio di McAfee realizzato in occasione del World Password Day rivela che più di un quarto degli utenti sarebbero disposti a rinunciare ad alcune delle proprie attività gratificanti e trattamenti di benessere preferiti, pur di non dover mai più ricordare una password. Per chiunque rientri nel 37% degli utenti all’antica che trascrivono su un foglio di carta le proprie password o nel 34% che riutilizza la stessa password per più account, è arrivato il momento di ripensare le proprie abitudini di sicurezza in merito alle password. “La maggior parte delle persone non si rende conto che molte volte siamo proprio noi stessi a rendere vulnerabili i nostri dati personali perché tendiamo a utilizzare password troppo semplici o sempre la stessa password” ha sottolineato Antonio Gaetani, Director Partner Product Management di McAfee. “In fin dei conti, ciascuno di noi ha la responsabilità di proteggersi, e giornate come il World Password Day ci aiutano a pensare seriamente a questo problema e a come superarlo. Iniziamo cambiando le nostre password già oggi!”. 

Tra i principali risultati emersi dallo studio: 

Come vengono memorizzate le password
Secondo gli intervistati, una delle modalità più diffuse per memorizzare le proprie password è scriverle. Il 37% degli intervistati ha ammesso di conservare un documento con tutte le proprie password in un posto ritenuto sicuro. Al secondo posto, l’abitudine di riutilizzare le password per più account, con il 34% che ammette di farlo regolarmente.Sorprendentemente, con il 57% sono le donne di età compresa tra 18 e 24 anni ad avere questa brutta abitudine, rispetto al 25% degli uomini della stessa fascia di età che ammettono di riutilizzare la stessa password per più account. Fortunatamente, anche l'utilizzo di un programma per gestire le password è stato tra i metodi più utilizzati per tenere traccia delle password con il 20% che ne fa un impiego regolare. Ancora una volta i più attenti alla protezione sono gli uomini, che con una percentuale più che doppia (29%) rispetto alle donne (12%) utilizzano maggiormente questo sistema di archiviazione delle password. 
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A cosa si rinuncerebbe pur di non dover sforzare la memoria
Più di un quarto degli intervistati (26%) sarebbe disposto a rinunciare ai trattamenti di benessere (manicure, pedicure, massaggi, ecc.) pur di non dover mai più ricordare una password. Solo il 10% degli intervistati ha dichiarato di essere disposto a rinunciare al proprio cibo preferito in cambio di non dover ricordare le password, in misura minore le donne (6%) rispetto agli uomini (15%). 

Dispositivi non protetti
Più della metà (54%) degli intervistati possiede tra uno e quattro dispositivi non protetti da password o da una forma di autenticazione biometrica (come l'impronta digitale). È più probabile che sano gli abitanti delle aree urbane a disporre di dispositivi connessi che non richiedono una password. Il 60% possiede tra uno e quattro dispositivi senza protezione di accesso, rispetto al 44% di persone che vivono in una zona rurale. 

Autenticazione biometrica
L'autenticazione tramite impronte digitali è il fattore singolo considerato piú affidabile per sbloccare i dispositivi collegati al posto di una password (35%).Questa percentuale sale al 50% per gli individui tra i 18 ei 24 anni. 

E se ci si dimentica la password…?
Quando si trova di fronte ad una password dimenticata, il 18% degli intervistati tenta varie combinazioni di password finché l’account non viene bloccato. Più della metà (54%) degli intervistati, se si dimentica la password, il più delle volte abbandona il sito senza fare quello che avrebbe voluto.

 Creazione e condivisione delle password
Quando deve creare una password, meno della metà (46%) degli intervistati afferma che la propria principale preoccupazione sia l’efficacia della password, mentre il 34% è più interessato a che sia semplice da ricordare. Un preoccupante 59% degli intervistati si è dichiarato disponibile alla condivisione delle proprie password con gli altri. I più giovani sono i più aperti alla possibilità di condividere le loro password con il 69% degli intervistati di età compresa tra i 18 ei 24 anni che afferma di non trovarci niente di sbagliato. Il 73% per cento degli uomini nella fascia di età 18-24 si sente tranquillo nel condividere le password rispetto al 65% delle donne dello stesso gruppo di età.Le password condivise più spesso sono state quelle delle applicazioni di streaming video, con poco meno di un quarto (23%) che afferma di essere disposto a condividere la propria password per questa tipologia di servizi.

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