Una media di 9.411 nuovi malware al giorno ai danni di
Android, una nuova app dannosa ogni 10 secondi. Questi i risultati delle analisi del primo trimestre 2018 da parte degli analisti
G DATA che prevedono circa 3,4 milioni di nuovi malware.
Gli ultimi dati mostrano una crescente minaccia per gli utenti di dispositivi mobili. I criminali informatici sanno fin troppo bene che questi apparecchi tuttofare sono da tempo utilizzati per svolgere tutte le attività digitali,
dallo shopping all'online-banking. Gli sviluppatori di Android fanno ogni sforzo per dotare tutti gli smartphone e i tablet di aggiornamenti in modo più efficace e tempestivo, essendo ormai chiaro che i dispositivi oggi all'avanguardia sono meno esposti agli attacchi poiché sono state chiuse numerose falle di sicurezza.
Google non certifica più i dispositivi dotati di sistema operativo Android 7 ("Nougat": in Italia in uso sul 36% dei dispositivi, ma uno su cinque monta ancora la versione 6 Marshmallow). La decisione non sorprende, poiché con "Project Treble" e altre misure la società sta già adottando strategie volte a convincere i produttori a dotare gli smartphone dell'ultima versione di Android in tempo utile.
Per i produttori, è molto importante che i loro dispositivi siano certificati. Questo è infatti l'unico modo per poter accedere ai
Google Mobile Services, che includono tutti i servizi e le app firmate Google, incluso il Playstore. I requisiti richiesti ai produttori al fine di poter ottenere detta certificazione sono stabiliti nel cosiddetto "
documento di definizione della compatibilità". Oggi smartphone e tablet devono essere forniti con
Android 8. Ciò garantisce che "Project Treble" sia implementato su tutti i nuovi dispositivi.
Gli esperti di sicurezza criticano i produttori di smartphone perché a parer loro ingannano i clienti in merito agli aggiornamenti dei loro dispositivi e del sistema operativo Android installato. Risultano coinvolti
oltre 1.000 smartphone, inclusi i dispositivi di noti produttori di fascia bassa e media. All'utente viene comunicato che il dispositivo ha ricevuto tutti gli aggiornamenti di sicurezza disponibili ed è aggiornato, quando, in realtà, non vi è traccia di alcun aggiornamento.
In diversi casi i produttori
arrivano addirittura a modificare la data dell'ultimo aggiornamento senza offrire effettivamente nuovi contenuti. Gli utenti non se ne accorgono e ritengono che il loro dispositivo sia aggiornato e quindi sicuro.
L'assenza di aggiornamenti tuttavia non ha sempre luogo in malafede. Per alcuni produttori problemi di natura tecnica possono essere alla base di
un processo di aggiornamento malfunzionante. Anche i processori integrati nei dispositivi sono critici: gli smartphone con chip Samsung, ad esempio, sono molto meno interessati da tale problematica rispetto ai dispositivi con processori di Mediatek. Il motivo: i produttori di smartphone si affidano ai fornitori di processori per le patch. Se i produttori di chip non consegnano, i fornitori dei dispositivi non possono pubblicare l'aggiornamento.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
BitCity.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.