▾ G11 Media Network: | ChannelCity | ImpresaCity | SecurityOpenLab | GreenCity | Italian Channel Awards | Italian Project Awards | ...
Homepage > Notizia

Web tax, il Parlamento UE: nuove regole per tassare i servizi digitali

Fornitura di contenuti su interfacce digitali (come Netflix) aggiunta all’elenco dei servizi tassabili. Soglia minima di profitti imponibili abbassata a 40 milioni di euro.

Autore: Redazione BitCity

Pubblicato il: 14/12/2018

Il Parlamento Europeo ha proposto di ampliare il campo di applicazione delle direttive sulla tassazione delle imprese digitali che operano nell'UE.
I deputati hanno aggiunto all'elenco dei servizi che possono essere considerati entrate fiscali la fornitura di "contenuti su un'interfaccia digitale come video, audio, giochi o testi che utilizzano un'interfaccia digitale", indipendentemente dal fatto che tali contenuti siano di proprietà della società fornitrice o che questa ne abbia acquisito i diritti di distribuzione. Le piattaforme online che vendono contenuti digitali, come Netflix, possono quindi essere tassate.
I deputati hanno poi accettato di ridurre la soglia minima al di sopra della quale i redditi di una società sono soggetti a tassazione. Le norme si applicheranno a qualsiasi società che generi entrate all'interno dell'UE superiori a 40 milioni di euro durante l'esercizio finanziario in questione. La Commissione europea aveva proposto un importo di 50 milioni di euro.
Il Parlamento ha poi sottolineato come la DST (digital services tax in inglese) sia una misura temporanea. L'adozione della direttiva sulla presenza digitale significativa, della base imponibile consolidata comune per le società o di norme analoghe a livello dell'OCSE o delle Nazioni Unite costituirebbe una soluzione permanente, preferibile a tutti gli effetti.
Il relatore sulla tassa sui servizi digitali Paul Tang (S&D, NL) ha dichiarato: "Sia il Parlamento europeo sia i cittadini europei chiedono che i giganti della tecnologia paghino le loro tasse. Per questo motivo abbiamo votato in favore di una tassa sui servizi digitali più ambiziosa, tassando anche le entrate derivanti dai servizi di streaming online. Stiamo parlando di equità di base, dove tutti pagano la loro parte equamente."
Il relatore sulla presenza digitale significativa Dariusz Rosati (PPE, PL) ha dichiarato: "Le tasse devono essere pagate quando un'impresa crea il suo valore, indipendentemente dal fatto che si tratti di un'impresa digitale o tradizionale. I litigi e i veti reciproci in seno al Consiglio fanno sì che l'UE non sia in grado di affrontare il problema. L'Unione europea dovrebbe essere un precursore di tendenze, continuando nel contempo a lavorare su una soluzione internazionale a livello dell'OCSE. È giunto il momento di agire."

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di BitCity.it iscriviti alla nostra Newsletter gratuita.

Tag:

Notizie che potrebbero interessarti: