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Miur e Telefono Azzurro: gli adolescenti hanno paura dei social ma non possono farne a meno

Il Il 32% vede immagini o video violenti e il 43% si dichiara molto impressionato dalle immagini drammatiche.

Autore: Redazione BitCity

Pubblicato il: 04/02/2019

Il rapporto fra gli adolescenti e il web è controverso. Il 43% dei giovani fra i 12 e i 18 anni e ben il 53% delle ragazze si sentirebbe ansioso, agitato o perso se fosse privato per una settimana dei social. Ma il 46% di essi ritiene che i social abbiano effetti negativi quali facilitare il bullismo, diffondere pettegolezzi o contenuti violenti, produrre discriminazione.
È solo una delle evidenze che emergono dalla ricerca Telefono Azzurro – Doxa Kids sul rapporto fra i ragazzi e il web. presentata oggi in Regione Lombardia dal Presidente di Telefono Azzurro, professor Ernesto Caffo, alla presenza del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti e del Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. Un evento che si inserisce nel contesto del Safer Internet Day, giunto nel 2019 alla sua sedicesima edizione.
La ricerca Telefono Azzurro – Doxa Kids presentata oggi mette in luce l’ambivalenza del rapporto fra i giovani e il web. Un rapporto innanzi tutto di grande assiduità: il 60% dei ragazzi fra i 12 e i 18 anni passa più di due ore al giorno su social e chat, mentre il 4% è costantemente connesso. Solo il 35% vi trascorre un’ora o meno al giorno. Fra gli aspetti negativi dei social, il 33% ritiene che distraggano dallo studio e dalla vita reale, il 29% sottolinea la mancanza di contatto personale e il 28% ritiene che causino dipendenza. Il 22% dei ragazzi intervistati sostiene che i social facilitino il bullismo, il 20% teme gli adescatori mentre per il 33% il rischio è l’alterego, ovvero l’illusione di avere molti amici e l’avere una visione poco realistica della realtà.
Per il 22% il problema è la privacy: i social possono rovinare la reputazione, c’è il rischio di condivisione delle proprie foto senza consenso.Incontrare online contenuti negativi succede al 66% dei ragazzi. Il 32% vede immagini o video violenti e il 43% si dichiara molto impressionato dalle immagini drammatiche; il 25% incontra contenuti che incoraggiano a giocare o scommettere soldi, il 23% immagini e video sessualmente espliciti.
Le esperienze dirette coinvolgono invece il 57% degli intervistati: il 34% riceve messaggi di estranei, e si sale al 44% per le ragazze 15-18 anni; al 14% è capitata la richiesta di condividere informazioni personali, all’11% di essere incontrati dal vivo dopo un contatto online, e si sale al 16% per i maschi 15-18 anni. Al 7% è capitato di ricevere foto provocanti, l’11% nel caso delle ragazze 15-18 anni.
Ma non è tutto nero. Per i ragazzi i social aiutano a restare connessi con amici e famiglia, a trovare persone che nuove o che ci assomigliano, fanno sentire meno soli, connettono con abitudini e culture di tutto il mondo. Un effetto positivo rilevato complessivamente dal 75% degli intervistati, che diventa l’81% se consideriamo solo le ragazze fra i 15 e i 18 anni.
Il web consente anche di trovare informazioni e di imparare cose nuove (51%), o di svolgere attività sociali (33%) come confrontare opinioni o chiedere aiuto. Molto chiara è anche la richiesta di intervento da parte degli adulti per una maggiore sicurezza dei ragazzi online. Il 47% del campione vorrebbero che i social bloccassero i contenuti pornografici o violenti, il 34% che si potessero cancellare per sempre foto che possono rovinare la reputazione, il 29% chiede filtri che blocchino l’accesso a certi contenuti secondo l’età.

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