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UE: un approccio comune per garantire la sicurezza delle reti 5G

La Commissione europea ha raccomandato una serie di iniziative e misure operative per assicurare un livello elevato di cibersicurezza delle reti 5G in tutta l'UE.

Autore: Redazione BitCity

Pubblicato il: 29/03/2019

Le reti di quinta generazione (5G) costituiranno la futura colonna portante delle nostre società e delle nostre economie, collegando miliardi di oggetti e sistemi, anche in ambiti critici come l'energia, i trasporti, le banche e la salute, nonché i sistemi di controllo industriali che trasportano informazioni sensibili e fanno da supporto ai sistemi di sicurezza.
Per questo motivo la Commissione europea ha raccomandato una serie di azioni concrete per valutare i rischi per la cibersicurezza delle reti 5G e per rafforzare le misure preventive. Le raccomandazioni consistono in una combinazione di strumenti legislativi e di azioni pensati per proteggere le nostre economie, le nostre società e i nostri sistemi democratici. Con profitti a livello mondiale stimati a 225 miliardi di euro nel 2025, il 5G è una risorsa fondamentale per l'Europa per competere nel mercato globale e la sua cibersicurezza è essenziale per garantire l'autonomia strategica dell'Unione.

La raccomandazione prevede una serie di misure operative:

1. A livello nazionale
Entro fine giugno 2019 ogni Stato membro dovrebbe completare la valutazione nazionale dei rischi delle infrastrutture di rete 5G. Su tale base gli Stati membri dovrebbero aggiornare i requisiti di sicurezza vigenti a carico dei fornitori di rete e includere condizioni per garantire la sicurezza delle reti pubbliche, in particolare per quanto riguarda la concessione dei diritti di uso delle frequenze radio nelle bande 5G. Tali misure dovrebbero comprendere il rafforzamento degli obblighi a carico dei fornitori e degli operatori di garantire la sicurezza delle reti. Le valutazioni nazionali dei rischi e le misure dovrebbero tener conto di diversi fattori di rischio, quali i rischi tecnici e i rischi connessi al comportamento dei fornitori o degli operatori, compresi quelli dei paesi terzi. Le valutazioni nazionali dei rischi costituiranno un elemento centrale per la realizzazione di una valutazione coordinata dei rischi a livello UE.Gli Stati membri dell'UE hanno il diritto di escludere dai loro mercati, per motivi di sicurezza nazionale, le imprese che non rispettano le norme e il quadro giuridico del paese. 

2. A livello UE
Gli Stati membri dovrebbero scambiare informazioni tra di loro e, con il sostegno della Commissione e dell'Agenzia europea per la cibersicurezza (ENISA), completeranno la valutazione dei rischi coordinata entro il 1° ottobre 2019. Su tale base gli Stati membri concorderanno un insieme di misure di attenuazione utilizzabili a livello nazionale, che possono comprendere obblighi di certificazione, test, controlli, nonché l'identificazione dei prodotti o dei fornitori ritenuti potenzialmente non sicuri. Questo lavoro sarà svolto dal gruppo di cooperazione delle autorità competenti, istituito nel quadro della direttiva sulla sicurezza delle reti e dei sistemi informativi (direttiva NIS), con l'ausilio della Commissione e dell'ENISA. Il lavoro coordinato dovrebbe essere di sostegno alle azioni degli Stati membri a livello nazionale e fornire orientamenti alla Commissione per eventuali ulteriori iniziative a livello UE. Inoltre, gli Stati membri dovrebbero elaborare requisiti di sicurezza specifici che potrebbero essere applicati nel contesto degli appalti pubblici relativi alle reti 5G, tra cui requisiti obbligatori per l'attuazione di sistemi di certificazione della cibersicurezza. 



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