Che cosa accadrebbe se tutto ad un tratto il tuo computer smettesse di funzionare? E se il tuo smartphone venisse rubato? Che fine farebbero tutti i tuoi dati? Queste domande preoccupano tutti noi ma, nonostante si sia persino da poco celebrato il
World Backup Day, giornata istituita proprio per ricordare che la protezione dei dati è essenziale, buona parte degli italiani continua a essere poco attento in materia.
E’ quanto emerge dall’analisi di
Kingston Technology Europe Co LLP che ha condotto un sondaggio per capire come ci comportiamo in fatto di back up e cosa significherebbe per noi la perdita di dati. Nonostante studi statistici dimostrino che ogni minuto 113 telefoni cellulari vengono persi o rubati, per un totale di oltre 162,000 unità al giorno, e l’
84% degli intervistati dichiari di
aver perso i propri dati almeno una volta nella vita, il
55% dei rispondenti allo studio condotto da Kingston afferma di effettuare il backup dei propri dispositivi
solo quando capita, mentre un disattento
13% non sa nemmeno di che cosa si stia parlando. Per fortuna, si salva un giudizioso
18% che dichiara di eseguire il backup almeno una volta al mese.
Percentuali curiose se consideriamo che il
47% dei rispondenti è unanime nell’affermare che all’interno dei propri
device è custodito praticamente tutto della propria vita: ricordi, agenda, contatti, password, dati sensibili, ecc.. E che solo il
27% dichiara di aver salvato
molto di quello che conta. Un irrilevante
2% sostiene di
non avere informazioni importanti salvate sui dispositivi che utilizzano quotidianamente.
Non solo, il
39% dichiara che perdere i dati contenuti nei dispositivi mobili sarebbe “la
fine del mondo”, mentre il
35% riconosce nel misfatto un problema, ma comunque risolvibile, dopo il disagio iniziale. C’è poi anche un
25% che se si dovesse svegliare la mattina e scoprire che i propri device sono completamente vuoti,
andrebbe totalmente nel panico!
Ma quali sono i dati che dispiacerebbe maggiormente perdere? Fotografie e video si posizionano al primo posto (
61%), seguiti da
password e accessi ai vari siti e account (
17%),
documenti vari (
14%) e
contatti della rubrica (
8%).
A questo punto la domanda sorge spontanea: cosa ci frena allora dall’effettuare le dovute operazioni di salvataggio dei dati? Dall’indagine emerge che c’è ancora poca confidenza con le operazioni di backup: il
41% si affida al proprio
intuito, il
25% prova a portare a termine l’operazione, ma
non garantisce il risultato, e il
19% non saprebbe nemmeno da dove iniziare. Solo il
15% eseguirebbe un
backup ad occhi chiusi.
Non solo, dal sondaggio emerge che episodi in realtà frequenti come attacchi hacker, smarrimento e manomissione di dispositivi, vengono percepiti come poco probabili. Le cause di perdite dati più verosimili vengono invece attribuite a fattori quali furto e malfunzionamento dell’hardware.
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