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MegaCortex, il ransomware che chiede il riscatto con le parole del Morpheus di Matrix

Sophos mette in guarda da MegaCortex, il ransomware ispirato al film “Matrix” che colpisce un elevato numero di vittime in breve tempo.

Autore: Redazione BitCity

Pubblicato il: 13/05/2019

Sophos ha identificato un nuovo malware: MegaCortex, relativamente poco noto fino al 1° maggio, quando ha improvvisamente incrementato il proprio impatto. Sophos ha rilevato attacchi MegaCortex negli Stati Uniti, Canada, Argentina, Italia, Paesi Bassi, Francia, Irlanda, Hong Kong, Indonesia e Australia.
Il ransomware ha componenti manuali simili a Ryuk e BitPaymer, ma i creatori utilizzano anche strumenti più automatizzati per effettuare l'attacco, e questa rappresenta un elemento di novità. Finora, Sophos ha scoperto attacchi automatizzati, attacchi manuali e attacchi misti, che in genere tendono maggiormente all'uso di tecniche di hacking manuale per muoversi lateralmente; con MegaCortex, Sophos ha invece evidenziato un maggiore uso dell'automazione abbinato alla componente manuale. Questa nuova formula è stata progettata per colpire un numero più ampio di vittime in poco tempo. 
Chiunque sia stato infettato deve confrontarsi con una richiesta di riscatto scritta nello stile che ricorda il personaggio di Matrix Morpheus: “I sistemi di difesa informatica delle vostre aziende (sic) sono stati valutati, misurati e sono stati trovati carenti. La violazione è il risultato della grave negligenza dei protocolli di sicurezza. Io posso condurti fino alla soglia, ma la porta devi varcarla da solo”. 
Come indicato nell'articolo condiviso da SophosLabs Uncut, MegaCortex, il ransomware ‘unico’, non è stata segnalata una cifra standard per il riscatto richiesto dai cybercriminali alle proprie vittime. Gli hacker chiedono alle loro vittime di inviare un'e-mail a mail.com e successivamente inviano un file eseguibile sul disco rigido della vittima in grado per richiedere i "servizi" di decriptazione. La richiesta di riscatto è accompagnata dalla promessa che a pagamento effettuato l’azienda non rischierà ulteriori attacchi e, ironicamente, assicura che verrà fornita "una consulenza su come migliorare la sicurezza informatica dell’azienda".

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