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A Pavia la robotica è (anche) al femminile

Dell'Università di Pavia, guidato da una docente di robotica - e da uno di Intelligenza artificiale - e coordinato da una giovane dottoranda, il team che ha vinto il concorso internazionale di robotica indetto da Epson.

Autore: Redazione BitCity

Pubblicato il: 17/02/2020

Due ingegneri donna e un docente di intelligenza artificiale uomo: le quote rosa raggiungono i due terzi nel team dell'Università di Pavia che si è aggiudicato, con un progetto innovativo e ambizioso, il concorso internazionale di robotica organizzato da Epson, così per questa volta STEM si coniuga al femminile.Si tratta di Antonella Ferrara (Professore Ordinario di Automatica e docente di Robot Control) e Bianca Sangiovanni (Dottoranda in Ing. Elettronica, Informatica ed Elettrica, XXXIII Ciclo) che, insieme a Marco Piastra (Docente di Artificial Intelligence), hanno sviluppato e presentato un progetto che presenta un approccio molto innovativo nell'ambito della cooperazione uomo-robot o robot-robot perché prevede che il robot apprenda "in autonomia" dai propri errori sino a capire in che modo muoversi in un ambiente circoscritto per non entrare in collisione con uomini o altre macchine.
Spiega la professoressa Ferrara: "Ho deciso di proporre come capogruppo la mia dottoranda Bianca Sangiovanni perché è molto competente e volevo permetterle di cimentarsi con la conduzione di un progetto importante e innovativo, con tante difficoltà da risolvere."Non a caso la professoressa Ferrara ha scelto un giovane ingegnere donna per guidare e coordinare lo sviluppo del progetto. "Le donne hanno caratteristiche che ritengo particolarmente adatte per l'ambito scientifico: sono di solito molto precise, tenaci, attente allo svolgimento della ricerca". La difficoltà per loro è spesso l'eccessiva umiltà. "La mia pluriennale esperienza con ricercatori di entrambi i sessi mi porta a dire che spesso le donne sembrano meno sicure di sé per una forma atavica di umiltà, molto presente fra le giovanissime ricercatrici, anche quando hanno le stesse capacità dei loro colleghi uomini."
Il titolo esatto del progetto è "Deep Learning for Safe Physical Human-Robot Interaction" e l'obiettivo finale è di far convivere robot e umani, un'esigenza sempre più sentita nel mondo industriale, ma che ha appena iniziato la sua strada. L'idea innovativa portata avanti all'Università di Pavia è stata di coniugare tecniche di machine learning basate sull'intelligenza artificiale con tecniche classiche di controllo dei robot. L'altro elemento caratterizzante è che il team ha deciso di utilizzare un robot industriale, che per natura non nasce per operare a stretto contatto con gli umani, ma viene anzi confinato all'interno di zone appositamente predisposte, circondate da gabbie dotate di molti sensori, necessari a garantire la sicurezza dei lavoratori.

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