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Streaming illegale: oscurati 1,5 milioni di abbonamenti

La polizia postale ha bloccato l'80% del flusso illegale delle IP TV in Italia. Messina centrale del flusso illegale: giro di affari di 15 milioni di euro all'anno ai danni di Sky, Dazn, Mediaset e Netflix. Indagate 45 persone.

Autore: Redazione BitCity

Pubblicato il: 17/05/2021

Nuova vasta operazione della Polizia di Stato contro la pirateria audiovisiva finalizzata al contrasto del fenomeno delle IP TV illegali: oscurati 1.500.000 utenti con abbonamenti illegali e azzerato l’80% del flusso illegale delle IP TV in Italia.
La Procura Distrettuale di Catania ha coordinato approfondite indagini, durate diversi mesi, in materia di pirateria audiovisiva finalizzate al contrasto del fenomeno delle IP TV illegali, delegate alla Polizia postale e delle Comunicazioni che aveva segnalato l’esistenza di una complessa infrastruttura tecnologica operante a livello nazionale e responsabile della diffusione via Internet, attraverso numerosi siti, del segnale illegalmente captato di numerose piattaforme di contenuti televisivi a pagamento (Sky; DAZN; Mediaset; Netflix etc.)
Alla fine, il Pubblico ministero titolare delle indagini ha contestato a 45 indagati il delitto di associazione a delinquere finalizzato alla commissione dei delitti di accesso abusivo a sistema informatico protetto da misure di sicurezza (615 ter aggravato c.p.), di  frode informatica aggravata dall’ingente danno arrecato (art. 640 ter c.p.) e di abusiva riproduzione e diffusione a mezzo Internet di opere protette dal diritto di autore e opere dell’ingegno (art. 171 ter legge n. 633/1941).
Una importante “centrale” è stata individuata nella città di Messina, la sua disattivazione e sequestro ha fatto rilevare che essa gestiva circa l’80% del flusso illegale IPTV in Italia.
Le indagini avevano messo in luce la presenza su Telegram, in vari social network e in diversi siti di bot, canali, gruppi, account, forum, blog e profili che pubblicizzavano la vendita, sul territorio nazionale, di accessi per lo streaming illegale di contenuti a pagamento tramite IPTV delle più note piattaforme.
Si stima che siano stati circa 1.500.000 gli utilizzatori che, pagando €10 al mese, producevano un volume d’affari per la criminalità pari a € 15.000.000 mensili.





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