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Salesforce: nel terzo trimestre 2021 il commercio digitale in Italia è cresciuto del 15%

Le previsioni per le vendite online di Natale segnano un ulteriore aumento del 7% dopo quello record del 2020, con però un aumento dei prezzi fino al 20%.

Autore: Redazione BitCity

Pubblicato il: 29/10/2021

Nel terzo trimestre del 2021 il commercio digitale globale è cresciuto dell'11% rispetto allo stesso periodo del 2020. L'Italia conferma la propensione allo shopping online e supera il dato globale segnando una crescita complessiva del commercio digitale del 15%.
È quanto emerge dai dati relativi al terzo trimestre del 2021 dello Shopping Index, il report trimestrale di Salesforce che racconta i trend dello shopping online attraverso i dati di oltre un miliardo di consumatori in tutto il mondo.
Le abitudini di acquisto digitale che si sono formate durante la pandemia ormai sono diventate una vera e propria costante e secondo le previsioni sui comportamenti di acquisto dei consumatori per la stagione dello shopping natalizio 2021, le vendite digitali supereranno ancora una volta 1 trilione di dollari a livello globale, ma si prevede anche che consumatori, rivenditori e fornitori dovranno fare fronte a costi crescenti e scorte di magazzino in diminuzione a causa della forte pressione sulla supply chain.
Di seguito vengono riportate alcune tra le più interessanti evidenze emerse dall'analisi dello stato del commercio digitale nel terzo trimestre 2021:
  • Il commercio digitale a livello globale è cresciuto dell'11% su base annua nel terzo trimestre, con un aumento molto più elevato rispetto a quanto visto nel secondo trimestre (3%).
  • Il traffico globale complessivo è diminuito del 2% su base annua, segnando così una percentuale inferiore rispetto alla crescita dell'8% del secondo trimestre. Il traffico globale da dispositivi mobili è diminuito dell'1% su base annua, mentre il traffico generato da PC è diminuito del 3% su base annua.
  • Gli ordini globali sono diminuiti del 2% su base annua, in linea con il calo del 4% registrato nel secondo trimestre di quest'anno. A livello globale crescono però del 5% gli ordini da piattaforme mobili, un dato positivo rispetto allo 0% registrato nel secondo trimestre.
  • Le categorie di prodotti che hanno registrato la crescita di fatturato maggiore nel secondo trimestre su base annua sono:
  • Mobili per la casa (59%)
  • Borse e valigie generiche (37%)
  • Borse di lusso (30%)
  • Le categorie di prodotti che hanno registrato un maggiore calo di fatturato su base annua sono:
  • Prodotti per capelli (-36%)
  • Cibo e bevande (-21%)
  • Prodotti di cosmesi (-19%)
I dati italiani
  • In Italia il commercio digitale è cresciuto del 15% su base annua nel terzo trimestre.
  • L'Italia ha registrato una crescita complessiva del traffico dell'1%, in controtendenza rispetto al calo del 2% a livello globale.
  • L'Italia resta tra i paesi con i tassi di conversione - ossia il rapporto tra traffico online e ordini - più bassi al mondo (1,2%) insieme a Spagna e America Latina.
  • In Italia il traffico e-commerce generato dai social media è pari all'11% e supera così la media globale, dove il dato è stabile all'9%. Se a livello globale, il traffico social generato da tablet ha registrato la crescita maggiore (con un aumento del 4% rispetto al terzo trimestre 2020), in Italia il device che la fa da padrone e che genera più traffico è invece lo smartphone (13%), un dato coerente e in linea con i dati del il terzo trimestre 2020.

Secondo le previsioni di Salesforce sui comportamenti di acquisto dei consumatori per la stagione dello shopping natalizio 2021:
  • Si prevede una crescita complessiva del 7% su base annua del commercio digitale globale per i mesi di novembre e dicembre.
  • Le vendite digitali totali raggiungeranno il record di 1,2 trilioni di dollari a livello globale.
  • La crescita del commercio digitale a livello globale sarà trainata da un aumento del 20% dei prezzi al dettaglio, nonostante sia previsto un minor numero di ordini (-2%).
L'aumento dei costi sembra essere in primo piano quest'anno per rivenditori, fornitori e consumatori. I motivi sono molteplici:.
  • Per quanto riguarda rivenditori e fornitori, sono tre i fattori che hanno esercitato una pressione significativa sulla catena di approvvigionamento globale: la capacità produttiva, i costi della logistica e la carenza di manodopera.
  • I problemi di inventario e l'aumento dei costi di produzione farà lievitare l'inflazione e ridurrà i margini, generando un conseguente aumento dei prezzi al dettaglio. Secondo le previsioni di Salesforce, i consumatori dovranno vedersela con un aumento del 20% dei prezzi. Per fare fronte a questo aumento, l'utilizzo della modalità di pagamento "compra ora, paga dopo" rappresenterà probabilmente l'8% degli ordini online (per un totale di spesa di circa 96 miliardi a livello globale), rispetto al 4% degli ordini nello stesso periodo nel 2020.
Una delle maggiori sfide dell'anno scorso sono stati i ritardi a livello logistico. Anche se queste preoccupazioni continueranno a esistere anche quest'anno, nel complesso Salesforce prevede una diminuzione del 94% dei pacchi soggetti a rischio di ritardo nella consegna, pari a 40 milioni di pacchi in tutto il mondo. Un deciso calo rispetto ai 700 milioni dell'anno scorso. Questo tipo di previsione è ancor più valida quando i consumatori effettuano ordini più grandi ma in numero minore.
Esistono poi altri due fattori che creeranno problemi allo shopping di Natale: i colli di bottiglia che si possono verificare nelle aree portuali e l'aumento vertiginoso dei costi dei container. Ciò potrà ridurre la disponibilità dei prodotti. I rivenditori stanno rispondendo alla situazione consolidando le Stock Keeping Units (SKU): si prevede che i cataloghi dei prodotti online si ridurranno del 5% rispetto allo scorso anno a causa dei maggiori ritardi nella catena di approvvigionamento. Inoltre, secondo le previsioni di Salesforce i consumatori faranno acquisti ancora in largo anticipo rispetto al periodo festivo per evitare l'esaurimento delle scorte e di conseguenza gli acquisti pre-Cyber Week dovrebbero aumentare del 3% a livello globale (per un totale di 129 miliardi di dollari di spesa globale).


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