Continuano a spopolare le Smart Tv, con una crescita del 40% rispetto al 2017. Il 64% degli smartphone attualmente ha un ciclo di vita superiore ai 18 mesi. Nel 2019 si attestava al 50%.
Autore: Redazione BitCity
Pubblicato il: 10/12/2024
L’inflazione, l’instabilità geopolitica e l’offerta di mercato meno dinamica stanno ridimensionando le abitudini di spesa degli italiani, in particolare sui beni discrezionali come i dispositivi elettronici. Nel 2024 il 64% degli smartphone è in uso da oltre 18 mesi, contro il 50% nel 2019, e il 26% degli italiani non prevede di acquistare nuovi dispositivi nel prossimo anno. È quanto emerge dal report “Digital Consumer Trends Survey 2024” di Deloitte, che analizza le principali tendenze del mercato digitale attraverso un’indagine su 2.000 consumatori italiani di età compresa tra i 18 e i 75 anni.
“Ci apprestiamo a vivere un periodo dell’anno da sempre caratterizzato dai consumi legati alle festività, ma i risultati del Digital Consumer Trends Survey 2024 mostrano come gli italiani siano sempre più orientati a ottimizzare l’utilizzo dei servizi digitali, spinti principalmente da fattori economici e da un mercato che offre poche innovazioni” commenta Francesca Tagliapietra, TMT Industry Leader di Deloitte Italia. “Questo viene confermato anche dalla crescente longevità degli smartphone e dall’attenzione alle tariffe delle iscrizioni a servizi On Demand, che evidenziano un consumatore più maturo e attento ai costi, ma al contempo sempre più integrato nel digitale, con i social media che assumono un ruolo centrale”.
Nell’ultimo anno, il mercato dei dispositivi digitali in Italia ha mostrato una stabilità generale, con l’eccezione delle Smart TV, il cui tasso di accesso è in costante crescita e ha raggiunto il 73% della popolazione adulta (+40% rispetto al 2017). Questi dispositivi stanno raggiungendo così i pc portatili, che rimangono al secondo posto con accesso giornaliero da parte dell’81% della popolazione. Gli smartphone rimangono il dispositivo più diffuso, usato quotidianamente dal 94% degli italiani, anche in virtù di un ciclo di vita in aumento rispetto al passato. In particolare, si sta creando un “duopolio” tra questi ultimi e le Smart TV, con un utilizzo giornaliero di smartphone (96%) e Smart TV (70%) che supera quello degli altri device, tra cui il pc portatile (57%). Inoltre, il 34% dei consumatori possiede almeno un dispositivo di seconda mano o ricondizionato, in particolare telefonini smart (14%) e pc laptop (11%).
Il 74% degli adulti italiani si dichiara soddisfatto della propria connessione domestica. Copertura (33%) e velocità (28%) sono i principali driver di scelta per gli operatori mobili, con servizi come il customer care (15%) e offerte in partnership (12%) che incidono meno. Secondo la ricerca di Deloitte, l’adozione del 5G continua a crescere, con il 38% dei possessori di smartphone che lo utilizza, sebbene il 28% non percepisca differenze significative rispetto al 4G.
Circa il 70% degli italiani utilizza servizi SVOD (Subscription Video on Demand) a pagamento, ma il costo rimane un elemento critico: il 18% ha cancellato un abbonamento nell’ultimo anno per ragioni economiche. Nonostante ciò, il numero medio di abbonamenti a pagamento per nucleo familiare ha superato per la prima volta la soglia di due, segno di un interesse stabile per i contenuti digitali. Il 63% degli utenti integra servizi gratuiti e a pagamento, con solo il 7% che si rivolge unicamente alle offerte a pagamento. Inoltre, la condivisione degli account con persone al di fuori del nucleo familiare coinvolge quasi un quarto degli utenti.
L’indagine evidenzia come gli italiani continuino ad utilizzare la TV come principale fonte di informazione (62%), seguita dai canali digitali come siti web di informazione (41%) e social media (31%). Tuttavia, restano forti le preoccupazioni per le fake news: l’86% degli italiani dichiara di imbattersi regolarmente in informazioni false online. Nonostante ciò, i social media rimangono centrali, non solo per informarsi, ma anche per acquistare: il 36% degli italiani ha effettuato acquisti su queste piattaforme, con un’impennata al 53% per la fascia di età compresa tra i 25 e i 34 anni.