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Con Personal Blocklist Google fa fuori i siti di bassa qualità 

Google ha appena varato la nuova Personal Blocklist, una nuova feature che permette agli utenti di filtrare i risultati di ricerca non pertinenti o irrilevanti.

Autore: Andrea Sala

Pubblicato il: 15/02/2011

Google ha appena annunciato una nuova feature, volta a migliorare i risultati di ricerca sul web. La nuova funzionalità  si chiama Personal Blocklist e mette le websearch "nelle mani" degli utenti.
Con la novità , infatti, i cybernauti potranno bloccare e filtrare i risultati di ricerca, escludendo i siti e le fonti ritenuti non pertinenti o di bassa qualità .
La nuova estensione per Chrome, infatti, offre un nuovo strumento agli utenti per raffinare ulteriormente i risultati di ricerca, dando allo stesso tempo a Google dei dati attendibili sui migliori siti del web.
Con questo approccio crowdsourcing, quindi, BigG intende basarsi sui giudizi di chi usa la rete ogni giorno per farsi un quadro delle fonti più attendbili ed affidabili.
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Non è ancora chiaro se e in che modo Personal Blocklist influenzerà  i criteri di indicizzazione di Google. E' quasi certo, però, che la nuova feature aiuterà  il gigante di Mountain View a combattere i siti creati ad-hoc per raccogliere soldi in pubblicità , le cosiddette "content farm".
Quest'ultimi sono un fenomeno affermatosi negli ultimi anni e, oltre al danno economico nei confronti degli inserzionisti, la loro esistenza influisce anche sui risultati delle SERP di Google: l'ottimizzazione di tali siti permette loro di indicizzarsi in alta posizione ma senza offrire contenuti di qualità  e pertinenti con la ricerca.
Se BigG riuscisse ad eliminarli, l'esperienza di websearch sarebbe migliore per Google e per gli utenti.
Personal Blocklist, comunque, sarà  un meccanismo dinamico: gli utenti potranno sempre fare un passo indietro e "reintegrare" eventuali fonti contrassegnate come irrilevanti.
L'estensione, lo ricordiamo, è per Google Chrome ed è disponibile da subito anche in italiano sul sito dedicato.

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