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AIIP: a rischio il futuro di internet a banda larga

AIIP (Associazione Italiana Internet Provider) raggruppa oltre 50 internet service provider italiani, che danno lavoro ad oltre un migliaio di dipendenti.

Autore: Redazione IT Tech & Social

Pubblicato il: 14/12/2011

Secondo AIIP (Associazione Italiana Internet Provider) l'ombra del monopolio si affaccia sul mercato della banda larga, con possibili danni ai consumatori e alla concorrenza. Il pericolo arriva da una delibera che l'Autorità  Garante delle Comunicazioni (Agcom) ha in esame questo dicembre per regolare le reti di nuova generazione su fibra ottica. Il problema è che l'attuale testo della delibera rimuove l'obbligo da parte di Telecom Italia di aprire la propria rete ad operatori terzi a prezzi orientati ai costi su tutto il territorio italiano tramite l'offerta all'ingrosso "bitstream".  
"AIIP non si oppone sic et simpliciter alla rimozione del criterio dell'orientamento al costo nelle offerte Bitstream su rete NGAN in talune zone" dice Marco Fiorentino, Vice Presidente di AIIP  "ma  chiediamo che ciò avvenga solo a valle dell'analisi dell'effettiva concorrenza nel mercato Bitstream, in linea con le procedure EU, e non a fronte delle mera previsione di concorrenza nel mercato Bitstream, che sulla rete in rame non si è mai sviluppata. La rimozione di tale criterio in assenza di offerte Bitstream alternative a quelle di Telecom Italia ed in concorrenza fra di loro sarebbe equivalente ad eliminare del tutto il Bitstream, il primo gradino della scaletta di infrastrutturazione."
"Il suggerimento di non deregolamentare ci appare bilanciato se si considera che il Bitstream sino ad oggi è stato un caposaldo per garantire una ricca scelta tra offerte a banda larga di operatori diversi. E il bitstream ha bisogno di poggiare su prezzi che siano orientati ai costi effettivi, proprio com'è stato finora sulla rete in rame. Solo così si potrà  generare offerte concorrenziali e sostenibili anche sulla banda larghissima in fibra ottica."  
A maggior ragione l'Italia ha bisogno di un bitstream forte sulle nuovi reti in fibra, perchà© qui non sarà  disponibile l'unbundling (una modalità  di accesso alternativo al bitstream e disponibile invece sul rame). E' la conseguenza di una scelta tecnologica di Telecom Italia (fare reti in fibra di tipo Pon invece che Point to Point). Il rischio è quindi di perdere, sulla banda larghissima, quella ricchezza di offerte e concorrenzialità  che finora ha contraddistinto l'Adsl italiana. Se la delibera resta così com'è, solo uno o due operatori dotati di propria rete saranno in grado di competere sui clienti finali in ogni data zona. Un'altra conseguenza sarebbe la chiusura di molti operatori del settore: un danno equivalente a migliaia di posti di lavoro.
AIIP chiede quindi che il provvedimento da approvare raccolga le osservazioni esposte da AIIP nella consultazione pubblica e che sia conforme allo spirito delle Direttive Comunitarie, introducendo l'obbligo per Telecom a fornire il bitstream a prezzi orientati al costo e a condizioni tecniche non discriminatorie, su tutto il territorio nazionale.



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